Santa Lucia, la notte dell’impossibile
La storia di Santa Lucia narrata dalle parole di una bambina che ha vissuto l’incanto della notte più lunga dell’anno. La notte in cui ogni magia diventa realtà
Tanto tempo fa, in un’isola del Mediterraneo, una ragazza di nome Lucia visse un’avventura macchiata di sangue. Da quel sangue nacque una leggenda, da quella leggenda sorse la più dolce delle magie.
Lucia è una santa siracusana, venerata in molte zone dell’Italia oltre che in Sicilia.
Venne martirizzata per decapitazione a soli 21 anni, nel 304 d.C. Come ogni martire, testimone della cristianità, ha un simbolo che la contraddistingue. Il suo sono i suoi occhi.
Lucia, colei che porta luce, è cieca. Nella tradizione iconografica, infatti, è rappresentata con gli occhi in un piattino, e il suo viso è quasi sempre nascosto da un virginale velo bianco.
I cristiani a lei devoti la invocano in protezione della vista e lo stesso Dante ne fa un faro di speranza nella Commedia. Lucia è una delle tre donne benedette che danno speranza al fiorentino nel suo peregrinare.
Lucia non è una figura macabra, anzi! La sua persona è legata a un altro meraviglioso aspetto: i bambini. Infatti, in diverse regioni d’Italia la Santa porta doni ai piccoli, esattamente come Babbo Natale o San Nicola a Bari.
Tra queste zone c’è anche la provincia di Brescia, la mia provincia. Sarà proprio della notte tra il 12 e il 13 dicembre di cui tratterò. I lettori mi scuseranno se emergerà ora la mia voce, anzi…non la mia voce, ma quella della me stessa bambina, che ritorna per un breve istante in superficie, e che non mi abbandona mai.
Tutto è pronto: la tavola è imbandita.
Ho sistemato tutto a dovere, la mamma non ha mosso un dito. Guai ai grandi che mettono lo zampino in questa magia.
Il latte caldo con i biscotti al cioccolato, i miei preferiti ovviamente, per Santa Lucia. Carote e una ciotola di acqua bella fresca per il suo asinello.
Quando si tratta di magia bisogna essere seri.
Controllo per un’ultima volta che tutto sia perfetto. Santa Lucia deve essere così stanca! Chissà se ha già iniziato il suo viaggio? Sarà già in volo sui tetti delle case con il suo carretto pieno di campanellini colorati, trainato dall’asinello?
La nonna mi ha detto che Santa Lucia arriverà quando sarò addormentata. E come farà a saperlo, mi chiedo sotto il piumone. Beh, se sa volare, saprà anche capire quando sarò addormentata. Deve essere così, mi pare ovvio!
E poi vorrà agire indisturbata. Quando si tratta di magia bisogna essere seri!
Un rumore. Forse è lei, forse…è arrivata!
Devo dormire, devo dormire subito!
La nonna mi ha detto che se per caso mi trovasse sveglia mi getterebbe la cenere negli occhi. Ma no! Non lo farebbe mai, lei è buona con i bambini.
E se avesse troppo freddo e non venisse da me?
E se non le piacesse la merenda che le ho preparato?
Forse non le piacciono i biscotti!
L’anno prossimo le metterò una fetta di torta!
E se, e se, e se…
È Mattina. La mamma e il papà entrano nella mia stanza quatti quatti. “Mary svegliati, è arrivata!”.
Volo in salotto con quattro balzi.
Ecco la magia: tutto meraviglioso.
Molto più di quanto potessi immaginare! Non è più il mio salotto, ma un luogo quasi sacro, in cui per qualche minuto di quella notte è entrato l’incanto dell’impossibile.
Mi tuffo nel cioccolato, nelle caramelle, nei giocattoli. Tutto ciò che ho desiderato ora è realtà!
Sapevo che non mi avrebbe delusa!
Per un attimo, stanotte, ho avuto paura di non essere stata abbastanza. Abbastanza brava, abbastanza buona, abbastanza…
Ma ora mi guardo intorno e ho la matematica certezza che quando si tratta di amore e di magia non si debba mai avere dubbi.
Lei mi ama solo perché sono io. Questo è quanto.
Questo è sufficiente.
Abbandono per un momento quel mondo incantato. Mi avvicino, ancora in pigiama, alla finestra.
Scosto la tenda bianca e osservo i tre pini innevati.
La neve è caduta piano piano, fiocco dopo fiocco.
Lei non si è fatta abbattere dal freddo e dalla fatica. È arrivata anche da me.
Chiudo gli occhi e sussurro “Grazie!”.
So che non mi deluderà mai.
La magia è una cosa seria!
Lo so.
Maria Baronchelli
Sono Maria Baronchelli, studio Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Milano. La lettura e la scrittura hanno da sempre accompagnato i miei passi. Mi nutro di regni di carta, creandone di miei con un foglio e una penna, o una tastiera. Io e i miei personaggi sognanti e sognati vi diamo il benvenuto in questo piccolo strano mondo, che speriamo possa farvi sentire a casa.