MotoGP 2022: le pagelle di Le Mans

MotoGP 2022: le pagelle di Le Mans

MotoGP le pagelle di Le Mans

Enea piega Bagnaia che cade, Secondo Miller davanti ad Aleix Espargaro. Gara in sofferenza per Quartararo e Marquez

Le pagelle della MotoGP a Le Mans. Tripletta di Bastianini che si porta a 8 punti da Fabio, dietro ad Aleix. Tante cadute per tutto il weekend, mentre si sta consolidando la pericolosa, per lo spettacolo, tendenza a non riuscire a sorpassare.

La Ducati lilla

Zitto zitto Bastianini sta accumulando un bel bottino: tre gare su sette vinte, è l’unico pilota ad averne vinta più di una, è 3° nel mondiale a 8 punti da Fabio. Enea ha fatto una gara esemplare, come tutte quelle in cui ha vinto. Amministra, gestisce e all’occasione punzecchia, tirando fuori il meglio di sé nel finale. Brutta bestia, per gli altri.

Un altro peccato

Chi invece vede allontanarsi la vetta del mondiale è Bagnaia. Si mette in testa e tenta la fuga, ma quando viene sorpassato dal riminese non ci sta, gli restituisce subito il sorpasso ma commette subito due errori, uno dei quali fatale. Per Pecco era l’occasione per recuperare punti su Quartararo, dopo un inizio di campionato problematico e invece ha messo uno zero su questa casella (qui trovate il video della caduta di Bagnaia). Lui l’ha definito un errore peggiore di quello commesso a Misano l’anno scorso, e forse ha ragione. Ora i punti di distacco sono 46, e se è vero che ci sono ancora 14 gran premi, è anche vero che un terzo dei punti a disposizione è stato assegnato e il mondiale non è più propriamente all’inizio.

Il favorito

Fabio era il favorito, l’uomo da battere con il passo migliore. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo Le Mans e il pilota di casa si è dovuto accontentare del 4° posto, costretto a una gara opaca, senza sorpassi, obbligato a raccogliere gli errori degli altri. La Yamaha continua a mostrare i limiti di un motore che soffre il confronto con le rivali, rendendo difficilissimo, quasi impossibile, sorpassare. Complice la partenza sbagliata si è ritrovato nel gruppo e la sua gara è stata compromessa. Con questa situazione lottare diventa difficile e le prossime sono piste in cui la mancanza di potenza si farà sentire.

Le dodici fatiche di Marquez

Un Marc così non si era mai visto, costretto ad accontentarsi di quel che viene. La spalla non è a posto, l’incubo diplopia si nasconde infimo dietro ogni caduta e non guida più la sua Honda, ma una moto che non va bene né per lui né per i suoi compagni di marca. La casa di Tokio per ora ha dimostrato di aver preso un bel granchio, mentre alcuni giornali spagnoli riportano che Puig è volato direttamente in Giappone da Le Mans per spingere i vertici della casa alata a intervenire sul progetto. Insomma, non la situazione migliore per riprendere fiducia dopo due anni di peripezie.

Un weekend nero

Nero il weekend Suzuki, come nero è l’asfalto che hanno baciato i suoi piloti a Le Mans. Due zeri pesantissimi che raccontano la tensione all’interno del box, un box alla sua ultima stagione nel motomondiale, che non riesce a restituire ai suoi piloti la calma e la serenità che serve per correre a questi livelli. C’è poco da fare, bisogna mettersi alle spalle questo risultato e pensare a fare bene in ottica mercato, anche perchè l’anno prossimo ci saranno due moto in meno e qualcuno dovrà uscire dal circus. Via coi voti!

10 a Bastianini: gara intelligente portata fino alla fine, il più vincente dell’anno. Un Italiano non vinceva così tante nelle prime gare dai tempi di Rossi.

8 a Miller: ha fatto una gara solida, anche se a me sembra che si sia un po ‘ eclissato, dato per scontato come seconda guida.

9 ad  Aleix Espargaro: ci stiamo abituando a vederlo tra i primi con l’Aprilia. Tre moto italiane sul podio.

7 a Quartararo: limita i danni quando non può fare meglio. Qui in casa era il favorito, ma una Yamaha con un gap motoristico importante non gli ha permesso di sorpassare, anche se un tentativo ce lo saremmo aspettato.

6 a Marquez: fatica molto, è da un po’ di fran premi che fa delle gare anonime, oltretutto qui sono caduti in molti. Non è il Marc che vogliamo vedere ma probabilmente buona parte dei problemi derivano dal mezzo.

7 a Nakagami: non è certo la gara del secolo ma è finito vicinissimo a Marc.

7 a Marini: chiude il GP in 9 posizione ottenendo il miglior risultato della stagione.

5 a Dovi e Morbido: sono finiti ancora una volta molto indietro. Andrea arriva da una situazione particolare, ma Franco ci ha fatto vedere altre cose sulla Yamaha. Devono trovare il modo di avvicinarsi ai migliori.

3 a Bagnaia: butta via troppo, ora comincia la salita.

Leggi anche le pagelle di Jerez

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

Le pagelle della MotoGP a Jerez

Le pagelle della MotoGP a Jerez

Le pagelle della MotoGP a Jerez

Pecco da 10 e lode a Jerez, davanti a Quartararo e Aleix. Ai piedi del podio Marc che torna a fare uno dei suoi salvataggi.

La gara

Le pagelle della MotoGP a Jerez. Gara abbastanza noiosa con i primi due che tirano da matti ma senza sorpassarsi mai e l’unica vera battaglia è quella dei 3 in lotta per il podio, con Aleix che la spunta, su Marquez e Miller. Aleix sta veramente dimostrando una grande consistenza quest’anno, confermando il grande salto di qualità fatto da lui e dalla moto. Espargarò ha aspettato il passo falso dei due, per poi staccarli quel tanto che basta per assicurarsi il bronzo.

Lo show

Marc, nonostante un quarto posto non certo esaltante in condizioni normali, è stato l’unico a incollarci davanti allo schermo con uno dei suoi salvataggi alla curva 13 prima, e il passaggio su Jack in un punto, la curva 5, impensabile per tutti, che l’ha costretto a chiudere la curva lasciando una virgola nera lunga parecchi metri sull’asfalto. Diciamocelo, gira che rigira lo spettacolo lo fa lui. Davanti, sì, è vero, hanno impresso un ritmo da paura, ma ci hanno fatto sperare, tra vari tira e molla, in una bagarre mai consumata, senza neanche un vero tentativo di sorpasso.

Le condizioni a Jerez

Vero è che le condizioni a Jerez sono state particolari, praticamente tutti i piloti hanno accusato dei problemi di surriscaldamento dell’anteriore, a causa delle direzione verso cui si stanno evolvendo le moto (con un gran carico sull’anteriore che surriscalda il pneumatico, com ovvie conseguenze sulla pressione) e le temperature alte registrate nel pomeriggio. Dalle dichiarazioni dei piloti è emerso, che il problema si accentuava esponenzialmente, quando si era all’inseguimento di qualcuno. Questo ha causato la cristallizzazione delle posizioni (come si vede dal lap chart ci sono stati pochissimi sorpassi, soprattutto nelle posizioni che contano) , portando alla gara che abbiamo visto domenica.

E gli azzurri?

In Suzuki da un paio di gare si fatica. Entrambi i piloti hanno accusato particolarmente il problema di cui sopra, soprattutto Mir, che comunque si è portato a casa un 6° posto, che non è da buttare. Alex invece, è stato protagonista di un weekend da dimenticare, senza riuscire a sfruttare il suo pacchetto durante tutte le sessioni pomeridiane.

Martin VS Bastianini

La stagione di Jorge è tutt’altro che partita col piede giusto, domenica è caduto durante il primo giro, è ripartito ma ha chiuso ultimo. Enea, invece sta dimostrando una certa consistenza, a differenza di Martin cade poco, anche se quest’anno o ha vinto o è finito lontano dal podio. Stiamo parlando comunque di due piloti all’inizio della propria seconda stagione in MotoGP. Sulla carta JM è il classico talento, veloce sul giro secco che però butta via troppo, mentre Enea è un animale – una bestia, pardon – da gara, gentile con le gomme e capace di esaltarsi nella mischia.

Le delusioni: Morbido

Nei primi sei GP, che cominciano a non essere più così pochi, ci sono piloti da cui ci si aspettava decisamente di più. In primis Morbidelli: il franco in grado di giocarsi il mondiale, seppur pazzo, del 2020, sembra sparito. Io non penso che lui sia impazzito di colpo, mi sembra più plausibile, invece, che la situazione nel box Yamaha, da cui non è stato trattato nel migliore dei modi, vedendosi affidata una moto decrepita prima e cambiato il capotecnico in corsa dopo, gli abbia tolto quella fiducia di cui aveva bisogno per esprimere le sue potenzialità. Se a tutto ciò aggiungiamo un infortunio lungo da gestire, non stupisce che la sua situazione sia l’attuale.

Le delusioni – parte 2: Dovi vai?

Ve lo ricordate il programma pre-gp trasmesso in Italia, quando Andrea era al suo massimo? É la stessa domanda che vorremmo porre noi al Dovi. Un rientro così faticoso non ce lo aspettavamo. Di sicuro cambiare genere di moto alla sua età non è facile ma vederlo faticare nelle retrovie non era la fine che speravamo di vedergli fare. Chissà se a vedere l’Aprilia con Aleix gli fa mordere le mani. Via coi voti!

10 e lode a Bagnaia: pole, giro veloce e vittoria. Pecco segna il grande slam a Jerez. Aggiungiamoci una spalla malandata ed ecco che l’impresa acquista ancora più valore. Già a Portimao aveva fatto una grande gara, speriamo che continui così. Il peggio è passato.

10 a Quartararo: ha avuto un passo identico al primo e gli è finito a due decimi abbondanti. In condizioni normali si sarebbe meritato un 9 per la mancanza di tentativi di sorpasso, ma a Jerez tutti i piloti hanno sottolineato come fosse difficile guadagnare posizioni. Gara tirata.

9 a A. Espargaro: ne aveva di più dei due davanti , ma a conferma di quel che si è appena detto, finché non hanno fatto un errore era quasi impossibile passarli. Un inizio stagione col botto.

8 a Marquez: l’unico che ci ha fatto divertire in gara. Torna a fare i suoi salvataggi e il sorpasso su Miller alla 5 con la traiettoria chiusa di gas e virgolone nero, hanno valso da soli il prezzo del biglietto. La strada per essere al 100% non è corta, ma lui non perde mai il vizio.

7 a Miller: primo del terzetto per tutta la gara, alla fine l’ha chiuso. Sicuramente l’essere dato per spacciato da inizio stagione non aiuta. Una gara comunque positiva con “lo stress” – così l’ha definito lui stesso – di avere Marc dietro per 22 giri.

6 a Mir: fatica con l’anteriore e non si avvicina nemmeno al gruppo davanti a lui. Gli manca sempre il guizzo.

7 a Nakagami: jerez gli è sempre piaciuta molto, anche lui ha già un carico pendente sul collo e il fatto di essere conscio che sarà l’ultima stagione in motogp può fare due cose: demoralizzarlo totalmente, o sbloccarlo per la mancanza di pressione.

Leggi anche le pagelle di Portimao

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

Le pagelle della MotoGP: il gran premio di Valencia

Le pagelle della MotoGP: il gran premio di Valencia

Le pagelle della MotoGP: il gran premio di Valencia​

Podio rosso con in testa Bagnaia davanti a Martin e l’altra Ducati ufficiale. Quarto Mir, quinto Quartararo. Decimo Valentino Rossi nella sua ultima gara.

La Ducati domina l’ultimo gran premio della stagione, anzi l’ultima metà di campionato. Dopo Aragon, Pecco e la Rossa hanno trovato un equilibrio incredibile, che è valso agli italiani titolo team e costruttori. Quartararo è avvisato, per il prossimo anno i conti vanno fatti anche con loro. Il francese dalla sua sembra aver tirato i remi in barca, dopo la conquista del titolo pare aver perso la spinta propulsiva che gli consentiva di dare il 110%, per guidarde oltre i limiti della sua Yamaha.

Mir, invece, da un paio di gare sembra essersi ringalluzzito, come se la fine dei giochi –quelli che contano- l’abbiano tolto dall’impaccio di dover difendere il titolo. Nel frattempo sul podio virtuale di fine anno c’è lui, terzo in campionato, sbagliando pochissimo ma entusiasmando, se possibile, ancora meno. L’anno prossimo le Ducati saranno otto e se la differenza con gli altri costruttori sarà questa, per loro vincere il mondiale sarà d’obbligo, perché è da anni che hanno la moto più competitiva. Il talismano che da due gare portano nei box sarà mica un segno che a Borgo Panigale sono diventati scaramantici.

Poi c’è Rossi che fa una gara a parte, l’ultima. Passa direttamente alla Q1 per la prima volta in questa stagione e sempre per la prima volta parte decimo. Finisce con un buon decimo posto la sua ultima gara in carriera portando aria di festa nel paddock, senza piangere una lacrima, sempre col sorriso. È per questo che la gente si è innamorata di lui. Finisce la storia più bella del motomondiale e già ne inizia un’altra. Via coi voti!

10 a Bagnaia: per la prima volta non vince stando davanti dal primo giro, dimostrandoci che non sono i sorpassi a intimidirlo. Al momento è il pilota con il pacchetto più completo, è evidente.

9 a Martin: nonostante i problemi di saluti avuti nella notte, fa metà gara in testa. Se pensiamo che era in dubbio la sua partecipazione al GP, possiamo dire che ha fatto qualcosa di straordinario. Si è meritato il titolo di Rookie of the year

8  a Miller: prima della metà di gara sembrava avesse mollato, come spesso gli accade, invece poi ha tenuto botta e ha regalato il podio completo a Ducati.

8 a Mir:  torna finalmente protagonista e forse per andare più forte di così con la sua moto ci si doveva stendere. Le ultime due gare della stagione, però, sono un po’ poco per il campine in carica.

6 a Quartararo: va bene, può essergli scesa la catena ma questo non è il Fabio che abbiamo visto per il resto della stagione. D’altro canto un abbassamento di tensione dopo essersi intascati il titolo è comprensibile, soprattutto quando hai per le mani una moto con cui in gara si fatica a sorpassare e i tuoi compagni di marca arrancano nelle retrovie.

6 a Zarco: dopo un inizio di stagione ottimo, si è un po’ perso e non è più stato in lotta per la vittoria. Le aspettative erano altre ma in tanti dei suoi avversari sono cresciuti durante la stagione.

7 a Bastianini: è un animale da gara, lo sta dimostrando gp dopo gp. Se l’anno prossimo riuscirà a tirare fuori il meglio dalle qualifiche sarà della partita anche lui.

10 alla carriera di Valentino Rossi: il suo weekend è stato da otto, la sua carriera inclassificabile. Venticinque anni in cui ha dato tutto a questo sport. Grazie Vale!

5 a Dovizioso: anche con tutte le scusanti del caso, non si può essere contenti per il Dovi. Speriamo che questa stagione sia stata propedeutica per l’anno prossimo.

7 a Lecuona: lo spagnolo è stato bruciato dalla fretta e la necessità di riempire un posto in MotoGP, probabilmente avrebbe avuto bisogno di restare ancora in Moto 2. Purtroppo si sta diffondendo la tendenza –a mio modo di vedere folle- di bruciare le tappe nei passaggi di classe. In questo modo non si consente ai piloti di fare il giusto percorso, rispettando i tempi necessari a una formazione adeguata. L’anno prossimo sarà in Honda in SBK ma chissà se un giorno lo rivedremo nel mondiale prototipi, la crescita quest’anno c’è stata e il destino, questa stagione ne è l’esempio lampante, può riservare delle sorprese inaspettate. Fossi stato in Razali, avrei fatto il possibile per prendere lui accanto a Dovi, lasciando a Darryn Binder il tempo di maturare e passare per la Moto 2 e a Iker quello di prendere le misure con una classe davvero tosta.

8 alla carriera per Petrucci: l’anno prossimo, in realtà tra un mese e mezzo, affronterà la Dakar, la gara motociclistica più dura al mondo. Danilo è abituato a trovarsi in situazioni difficili in moto. Il suo percorso è stato diverso da quello degli altri, passando dalle derivate di serie per poi approdare nella massima categoria, dove ha vinto due gare. Concludere una carriera con l’ultimo posto deve essere difficile, così come trovare la motivazione e le energie per fare di meglio. La partecipazione al rally è stato il saluto a Danilo dalla casa austriaca, che dopo una stagione ha deciso di puntare su piloti più giovani. Lui sì le lacrime le ha versate.

5 a Rins: è l’unico a impensierire le Ducati ma tira così tanto la corda che si spezza. Sei cadute in una stagione sono davvero tante, troppe se ci si vuole giocare qualcosa. L’ho già scritto, in termini di velocità è tra i migliori, deve capire quando è arrivato al limite. Anche se da pilota averne di più e non poter passare gli avversari deve essere frustrante, buttarsi a terra non può essere la soluzione.

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

Le pagelle della MotoGP: il gran premio di Misano 2

Le pagelle della MotoGP: il gran premio di Misano 2

Le pagelle della MotoGP: il gran premio di Misano 2

Fabio Quartararo è il campione del mondo 2021. Errore di Bagnaia che cade mentre è al comando regalando la vittoria della gara a Marquez e il titolo al francese.

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Le pagelle della MotoGP a Misano. Dopo le qualifiche nessuno si aspettava che i giochi si potessero chiudere già a Misano,e la festa di Fabio Quartararo sembrava rimandata almeno al Portogallo. Bagnaia parte in pole position, la quarta di fila, e ha solo un obiettivo: tenere aperto il mondiale. Quartararo con un vantaggio di 52 punti parte quindicesimo, ha tutto da perdere. Allo spegnimento del semaforo l’italiano è in testa con Miller che lo segue da vicino e Marc Marquez subito terzo che tiene il passo. La pista è fredda e i piloti hanno avuto modo di girare poco con queste temperature sull’asciutto . Al quarto giro Miller cade alla 15, perdendo l’anteriore. I primi due scappano staccando Pol Espargarò .

Pecco ha un gran ritmo e lo stesso Marquez fatica a stargli dietro. Fabio partito dalla quindicesima posizione dopo la peggior qualifica della sua carriera, nonostante una partenza non proprio irresistibile, non molla. Alla prima curva è diciassettesimo, alla prima tornata sul traguardo già quattordicesimo, alla seconda dodicesimo.  Le condizioni sono difficili e al diciottesimo giro son caduti sei piloti, mentre il francesino, protagonista di una bella rimonta, è quinto.

A cinque giri dal termine Bagnaia ancora in testa dà uno strappo a Marc, che non ne ha più per stargli dietro. Alla curva 15, quando il suo distacco dall’inseguitore sfiora il secondo, Pecco cade (qui uoi trovare il video della caduta di Bagnaia), mettendo il mondiale definitivamente nelle mani del francese, matematicamente campione del mondo. Domenica El Diablo ha fatto esattamente quel che doveva fare, mente lucida a recuperare più posizioni possibili, arrivando a sfiorare il podio, che, però, Bastianini riesce a soffiargli all’ultimo giro.

Una gara che per certi versi ha esemplificato le dinamiche di questo campionato. Fabio ha fatto tutto benissimo, raccogliendo sempre il massimo: 10 podi e cinque vittorie, per ora. Il titolo se l’è meritato fino in fondo , sfruttando nel modo giusto il suo grande talento. In questo 2021 sbaglia poco, quasi nulla, riuscendo a gestire in un paio di occasioni dei disguidi non banali –vedi sindrome compartimentale e problemi con il guardaroba. Tutto ciò l’ha fatto su una moto che in alcune piste ha sofferto molto per la mancanza di motore rispetto agli avversari e su cui lui ha fatto la differenza.

Pecco è cresciuto tanto durate la stagione: quattro pole di fila e due vittorie nelle ultime gare, ma gli è mancato qualcosa, condisci il tutto con un po’ di sfortuna e un paio di cadute e il mondiale lo vincono gli altri. È la sua seconda stagione in MotoGP, un errore sotto pressione ci può stare, ma la gara di oggi l’ha buttata via lui, venendo meno alla regola base del motociclismo: stare in piedi. Fabio alla vigilia l’aveva detto che la pressione non l’avrebbe subita solo lui, e a tanti è sembrato un mantra per autoconvincersi. Invece Fabio che è un pilota e la pressione la conosce bene e ha imparato a gestirla, sapeva di cosa parlava. Pecco avrà modo di rifarsi, è tutta esperienza!

Poi c’è Marc. Parte quinto e alla fine del primo giro è terzo, è in difficoltà fisica ma non molla mai. Riesce a convivere on un infortunio pesantissimo e a risparmiarsi quando può per dare il meglio in gara, tirando fuori quella grinta che solo lui riesce a farci vedere. A due gare della fine ha già vinto tre gran premi, meglio di lui solo il campione del mondo. In classifica è sesto a 7 punti da Miller e 10 da Zarco. Una cosa è certa: l’anno prossima chi vuole il titolo dovrà passare sul su cadavere. Via coi voti!

9 a Marquez: ritorna alla vittoria dove le condizioni non sono favorevoli. Ci crede sempre, anche per questo  ha vinto 8 mondiali.

9 a Pol Espargarò:  finalmente una buona prestazione per lo spagnolo. Anche in previsione del prossimo anno una buon risultato ci voleva.

9,5 a Bastianini: parte diciottesimo e fa podio. È vero, sono caduti in tanti ma certi risultati non si fanno per caso. Scuola Pernat!

9 a Quartararo: “ Ma che dai tutti 9?”  Si mi pace così! Weekend iniziato male e finito nel migliore dei modi, vincendo il tiolo con due gare di anticipo. Questa gara è lo specchio di una stagione sensazionale, in cui oltre a vincere più dii tutti ha portato sempre a casa il massimo. Quando ha visto Bagnaia nella ghiaia secondo me ha perso le gambe. Lo aspetta  Marc l’anno prossimo.

6 a Zarco: dopo il quarto le posizioni sono un po’ falsate , sono caduti in tanti. Per Joan speravamo che la stagione prendesse un altro piede.

6 a Rins: sembrava ne avesse per fare meglio e invece nel finale ha mollato un po’ il colpo ma almeno l’ha finita. Decisamente non la migliore delle stagioni per lui.

5 ad Aleix espargarò: dopo il podio  e l’arrivo di Maverick sembra essersi un po’ seduto, come ad aver accettato che non è lui il topo rider di casa e voler delegare il lavoro sporco.

6 a Rossi: che festa per il Dottore che calca per l’ultima volta un circuito italiano con la sua M1. Una buona decima posizione – viste le premesse- “aiutata” da qualche caduta. Ha sparso il suo camerino per la tribuna, provocando lo svenimento di qualche tifoso che tornerà con qualche cimelio da mettere in una teca. Unico e inimitabile, è la fine di un era.

5 a Bagnaia: scelta di gomme controcorrente per le due rosse ufficiali. Scelta che non ha portato a nulla di buono. Domenica doveva solo finire la gara, non ci è riuscito. Avrà modo di rifarsi.

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

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