Photovogue Festival: Che cosa direbbe Susan Sontag?

Photovogue Festival: Che cosa direbbe Susan Sontag?

Che cosa direbbe Susan Sontag?

La contraddizione della sovraesposizione. Un dibattito sul modo in cui l’ubiquità delle immagini plasma la nostra sensibilità.
Torna il primo festival di fotografia di moda consapevole dedicato agli elementi in comune tra etica ed estetica che, per la sua settima edizione, presenta mostre, conversazioni, eventi e panel digitali sulla piattaforma PhotoVogue con artisti da tutto il mondo.

Dal 17 al 20 novembre 2022 torna a Milano PhotoVogue Festival, il festival di fotografia di moda consapevole che si concentra sugli elementi in comune a etica ed estetica. Sei le mostre esposte negli spazi di BASE Milano e un ricco programma di eventi nelle principali gallerie d’arte della città e di conversazioni online e offline.

Per questa settima edizione Alessia Glaviano, Head of Global PhotoVogue e Direttrice del Festival si è chiesta cosa direbbe oggi la critica americana Susan Sontag sull’effetto ‘normalizzante’ prodotto dall’esposizione ripetuta al contenuto delle immagini, avviando un dibattito su quella che Glaviano ha definito la ‘Contraddizione della sovraesposizione’, per discutere su come l’ubiquità delle immagini plasmi la nostra capacità di percepire a livello emozionale, leggere e comprendere queste ultime, e il mondo che ci circonda.

Accanto alle mostre dedicate a temi sociali e politici, in scena anche la fotografia di moda consapevole con artisti propulsori del cambiamento attraverso immagini e filmati per costruire un mondo culturalmente più inclusivo.

Con la presenza di più di 50 degli artisti coinvolti, il programma comprende tanti appuntamenti tra cui una lectio magistralis di Alfredo Jaar dal titolo “Teach Us to Outgrow our Madness“, che aprirà il festival mercoledì 16 novembre alle 18.30, un talk con l’intellettuale David Rieff, i panel con Fred Ritchin, Yashica Olden, Yelena Yemchuk, Aïda Muluneh, Roe Ethridge, Misan Harriman, Emanuele Coccia, Gabriele Galimberti, Maria Luisa Frisa e molto altro. 

MOSTRE 

Regarding the pain of others, presenta le immagini e i filmati più iconici di eventi catastrofici della nostra storia recente, senza esporli visivamente, ma presentandoli attraverso la loro descrizione scritta. Il pubblico è così invitato a visualizzare mentalmente le immagini, una sfida per mettere in discussione il nostro ruolo di consumatori di immagini ed essere spettatori attivi e responsabili e non voyeur passivi e distratti.

Face Forward: Redefining the Vogue Cover: le copertine più potenti e diverse di tutte le edizioni internazionali di Vogue protagoniste di una mostra che evidenzia il lavoro svolto da Vogue nel corso dei decenni.

The next great fashion image makers: la mostra, che presenta 40 artisti di 24 paesi diversi selezionati da una giuria internazionale, è il risultato della prima Global Multimedia Open Call, promossa da tutte le edizioni di Vogue nel mondo per individuare i creatori di immagini di moda più talentuosi.

Italian Panorama: presenta 25 artisti provenienti dalla prima Local Open Call di PhotoVogue, dedicata all’Italia come omaggio al Paese di origine di PhotoVogue, aperta a tutti i generi – dalla moda al documentario, dall’arte al reportage – e a tutti i mezzi, dalla fotografia al video, dall’illustrazione, all’arte 3D o alle combinazioni di queste discipline.

Visual Communication for Change: usare la creatività per affrontare le malattie tropicali neglette in Africa: PhotoVogue collabora con Aida Muluneh presentando The Crimson Echo, il progetto della fotografa etiope e imprenditrice culturale, che insieme ad altri sei fotografi africani sottolinea l’impatto delle malattie tropicali neglette (Neglected Tropical Diseases – NTD) sugli individui e sulle comunità.

Voice per PhotoVogue: Residency e Collezione NFT: la prima incursione di PhotoVogue nel Web3 si è svolta in collaborazione con Voice. Durante una virtual residency estiva, ottantuno artisti di tutto il mondo hanno imparato come entrare con successo nel mondo del Web3 attraverso workshop digitali, mentorship e altre risorse. In mostra le collezioni prodotte dagli artisti.

L’evento, patrocinato dal Comune di Milano, è reso possibile grazie al contributo dei partner Audi, CONAI, Crivelli, FLOS, Gucci Beauty e Xiaomi. Si ringraziano Radio Monte Carlo, Studio RM, Urban Vision, Voice e Westwing.

Cinematica: illustrazioni in movimento!

Cinematica: illustrazioni in movimento!

Cinematica: illustrazione in movimento!

Spazio e Tempo nel contemporaneo presenta CINEMATICA illustrazione in movimento, fino al 30 ottobre 2022 alla sesta edizione di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea…

Sono Riccardo Guasco, Fabio Consoli, Marina Marcolin, Ilaria Urbinati, quattro grandi illustratori e illustratrici tra i più affermati del panorama italiano, i protagonisti di CINEMATICA illustrazione in movimento, mostra a cura della galleria torinese Caracol in collaborazione con Illustation.it.

L’esposizione, inaugurata oggi, 30 settembre 2022, è ospitata all’interno del rigenerato spazio vetreria in Via Dalmazia 3/A, sede e laboratorio di Italia Veloce, storica officina di Parma da sempre all’avanguardia nella realizzazione di biciclette di lusso e design.

Le realtà della bicicletta e dell’illustrazione si incontrano e dialogano grazie alle linee semplici e ai colori di Riccardo Guasco: la bicicletta è forse il luogo dove nascono le idee di questo geniale illustratore. In mostra una selezione dei suoi lavori più dinamici e scattanti, e alcune opere legate al paesaggio, dove l’artista, influenzato da movimenti come il cubismo e il futurismo, disegna con linee semplici e pochi colori cercando la leggerezza della forma e il calore cromatico.

Fabio Consoli, illustratore di Acitrezza di fama internazionale, è un grande viaggiatore e spesso utilizza la bici per i suoi viaggi in giro per il mondo, tenendo un diario illustrato che è poi diventato un blog.
Consoli spazia tecnicamente dal digitale all’analogico. Il suo è uno stile concettuale, attento a trasmettere a chi guarda un messaggio forte e delicato allo stesso tempo. Le sue immagini sono concettuali e poetiche, sospese nel tempo e nello spazio. Un’incredibile sensibilità artistica, un modo di essere pacato, che lo fa planare con leggerezza sui pesanti argomenti della vita.

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Gli acquerelli di Marina Marcolin le hanno conferito negli anni numerosi riconoscimenti. Immagini delicate, evocative, misteriose, su cui si dovrebbero spendere molte più parole se non fosse che a volte le parole possono poco, e allora è meglio che siano le immagini stesse a far vibrare l’animo di chi le guarda. Oltre a numerosi lavori per case editrici e prestigiose esposizioni, ha realizzato recentemente un iconico calendario per Burgo, che nei suoi numerosissimi anni di vita ha visto il coinvolgimento di artisti come Moebius, Altan, Tullio Pericoli, Noma Bar, Lorenzo Mattotti ed Emiliano Ponzi, solo per citarne alcuni.

Ilaria Urbinati mette al centro dei suoi lavori la figura femminile, donne e ragazze che esplorano e sperimentano il paesaggio e il mondo naturale intorno a loro. Urbinati racconta le emozioni, le relazioni e le persone attraverso il suo tratto spontaneo e leggero realizzando immagini di grande sensibilità e poesia con uno stile molto personale e riconoscibile che nasce dagli acquerelli per diventare nel tempo digitale. Ha illustrato più di quaranta libri per bambini e ragazzi con editori italiani e stranieri e da quattro anni illustra ogni domenica la Posta del Cuore del quotidiano “La Stampa”.

Tutte le opere in mostra saranno acquistabili in loco e sullo shop della galleria Caracol e di Illustation.it.

Caracol Art Gallery, galleria aperta da Federico Cano Correa nel 2012 a Torino, dal 2015 si occupa esclusivamente di illustrazione e negli anni ha realizzato mostre e collaborato con decine di illustratori di fama nazionale ed internazionale. Dal 2019 non ha più una sede fisica ed è quindi la “galleria che non c’è”, anche se c’è eccome! Ha infatti curato e realizzato mostre in giro per il nord Italia (pandemia permettendo) tra cui un vero e proprio Festival d’illustrazione a Brunico dal nome Ripido. Caracol realizza e cura le stampe giclèe e le serigrafie dei propri autori, con un occhio di assoluto riguardo alla qualità della carta e dei colori, con l’obiettivo di offrire il meglio ai propri clienti.

Illustation.it nasce con il desiderio di proporre prodotti di qualità a prezzi contenuti, rivolgendosi ad un ampio pubblico, proponendo una nuova idea di home decor, dove giovani autori affermati sono al centro del progetto con le loro illustrazioni, proposte in stampe professionali al miglior prezzo possibile.

Italia Veloce è una storica officina di Parma, da sempre all’avanguardia nella realizzazione di biciclette di lusso e design, svela in anteprima per il Festival la sua nuova officina laboratorio di Via Dalmazia dove verranno create e assemblate una ad una, biciclette d’artigianato d’alta gamma, ricercate ed apprezzate in tutto il mondo. http://www.italiaveloce.it/.

GLI ARTISTI
Riccardo Guasco Illustratore e pittore innamorato del mondo vintage dei vecchi manifesti pubblicitari, Riccardo Guasco – Rik – mescola poesia e ironia creando immagini per far sorridere anche gli occhi. Riccardo Guasco nasce ad Alessandria nel 1975. Le sue illustrazioni appaiono su campagne pubblicitarie, riviste, libri e molto altro. Negli anni collabora con Eni, TIM, Diesel, Rizzoli, Poste Italiane, Campo Viejo, Giunti, Moleskine, Rapha, Thames & Hudson, DeAgostini, Sole 24 Ore, Emergency, Greenpeace, Rai e L’Espresso. Da poco ha disegnato un’intera nave per Moby Lines.

Fabio Consoli è un affermato illustratore siciliano, che collabora tra gli altri con National Geographic, The New York Times, The Wall Street Journal, NPR, Boston Globe, Pentagram, Red Valentino, Apple Japan, American Airlines, Feltrinelli. I suoi lavori sono stati selezionati da American Illustration, Society of Illustrators e 3×3 Mag.

Marina Marcolin (Vicenza, 1975) Pittrice e illustratrice, collabora con case editrici e gallerie nazionali e internazionali. I suoi lavori sono stati pubblicati in Italia, Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Portogallo, Olanda, Grecia, Taiwan, Corea, Irlanda, Inghilterra, Stati Uniti ed esposti al Museum of American Illustration di New York, alla Mostra Internazionale Bologna Children’s Book Fair, all’Itabashi Art Museum e all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, all’Auditorium della Musica di Atene, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al Museo della Carta di Fabriano e nella Basilica Palladiana di Vicenza. Vive e lavora ad Arcugnano, tra un lago e il bosco.

Ilaria Urbinati illustratrice freelance con base a Bologna. La sua carriera inizia nel 2007 come character designer e animatrice per serie Tv, in seguito ha iniziato a lavorare come freelance, esplorando l’illustrazione applicata a progetti editoriali, libri, app e pubblicità, sviluppando così uno stile personale, che nasce dagli acquerelli per diventare nel tempo digitale. Ha lavorato tra gli altri con Disney, McDonald’s, Unilever, Armando Testa, Science Magazine, Barilla, Bao Publishing, Littlebee Books, Dargaud, Gallimard jeunesse, Mondadori, DeAgostini, Fabbri Editore, Il Corriere della Sera, PIEMME, Giunti, Loecher, Pearson, Erickson, Giralangolo, Librì, Il Castoro.

L’inaugurazione di DORMIVEGLIA, la mostra di Matilde Sambo

L’inaugurazione di DORMIVEGLIA, la mostra di Matilde Sambo

L’inaugurazione di DORMIVEGLIA, la mostra di Matilde Sambo

DORMIVEGLIA, la mostra che fonde reale e immaginario collettivo esplorando la complessa relazione tra mondo naturale ed essere umano, sarà inaugurata giovedì 7 luglio dalle 17 alle 22

Con DORMIVEGLIA, la mostra personale di Matilde Sambo (Venezia, 1993) a cura di Yuliya Say, realizzata in collaborazione con aA29 Project Room, l’Associazione Barriera di Torino presenta, dal 7 al 31 luglio 2022, una serie di opere inedite capaci di fondere reale e immaginario collettivo.

L’artista utilizza lo spazio torinese per modulare, con elementi visivi e tattili, la creazione di un ambiente in cui forme apparentemente sconosciute e archetipi convivono, portando lo spettatore nell’evanescente regno del dormiveglia. Con un riferimento già nel titolo della mostra a un limbo fra sonno e sogno, l’artista articola una riflessione sugli attimi di sopore in cui il corpo risulta ancora vigile ma la mente è libera di fantasticare.

Attraverso una ricerca intima, corporea e incorporea, Matilde Sambo esplora la complessa relazione tra mondo naturale edessere umano, facendo riferimento a narrazioni e studi “ancestrali” e ricercando la visione di un universo interconnesso che riemerge nel presente.

I lavori dell’artista permettono al visitatore di vivere un viaggio attraverso un immaginario arcaico, universale e senza tempo, sculture in argilla cruda, terracotta, tufo, pietra vulcanica, cera e bronzo, da cui l’artista desidera far riemergere forme e pensieri del subconscio.

Con DORMIVEGLIA, lo spazio espositivo viene abitato da creature mutevoli, animali protettori, segni, impronte e rilievi, provenienti da un ricordo comune, interpretato grazie a parole ricamate su drappi e tessuti, versi poetici che si disvelano poco a poco e accompagnano le sculture, generando delle nuove relazioni.

La mostra traccia un percorso che è un continuo ritorno all’origine, una riflessione sul tema dell’evoluzione, in cui l’artista abbandona il concetto di Homo Faber per prendere coscienza dell’Homo Ludens, che interpreta il mondo attraverso il gioco, le forme, il colore, la bellezza.

Matilde Sambo, ‘Dormiveglia’, (2022), Courtesy l’artista e aA29 Project Room

Matilde Sambo nasce a Venezia nel 1993, dove studia Arti Visive allo IUAV. Dopo alcuni anni di ricerca a Milano, si trasferisce a Napoli, dove attualmente vive e lavora.
Ha partecipato a progetti artistici e residenze nazionali e internazionali tra cui “De Rerum Natura” (Venice Meeting Point – Venezia, 2022); “Art Colony, Bronze Symposium” (Ungheria, 2021); “Tagli” (Stromboli, 2021); Open Studio Fonderia Artistica Battaglia (Milano, 2021); “New Echo System” (Palazzo degli Ulivi, Pro Helvetia – Venezia, 2021); “BoCs Art” (Cosenza, 2019); Art Encounters “Six Steps forward one step back”, Volvo Studio (Milano, 2019); “Falsità in buona coscienza”, aA29 Project Room (Milano, 2019); “Argo 16” (Venezia, 2019); Pasinger Fabrik (Monaco di Baviera, 2019); Radio Raheem (Milano, 2019); “Collective Signatures” (Isole Baleari, 2018); VIR, Via Farini in Residence (Milan, 2017/2018). 

Fondata a Torino nel 2007 da un gruppo di collezionisti, Barriera è un’associazione non-profit per l’arte contemporanea. Attraverso una serie di iniziative, mostre ed eventi, lo spazio espositivo crea occasioni uniche di dialogo tra artisti, curatori, collezionisti e favorisce contaminazioni con altri ambiti culturali. Curata da Sergey Kantsedal e Yuliya Say, l’associazione promuove strategie curatoriali volte a incoraggiare i giovani artisti nella ricerca e a orientare quest’ultima verso una produzione che risponda alle specificità̀ dello spazio a partire da un processo di condivisione.

 

 

Giorgio Morandi nella Galleria Mattia De Luca con “Il tempo sospeso”

Giorgio Morandi nella Galleria Mattia De Luca con “Il tempo sospeso”

Giorgio Morandi nella Galleria Mattia De Luca con “Il tempo sospeso”

Con la mostra Giorgio Morandi, Il tempo sospeso, la Galleria Mattia De Luca prosegue il percorso di esposizioni dedicate a grandi Maestri del Novecento italiano e internazionale.

La mostra, a di Marilena Pasquali, fondatrice e direttrice del Centro Studi Giorgio Morandi di Bologna, è realizzata in collaborazione con il Centro Studi Morandi e con il patrocinio del Comune di Roma e del Comune di Grizzana Morandi. Si articola in due tappe: dal 30 aprile al 2 luglio 2022 nella sede di Roma saranno esposti capolavori dipinti da Morandi nell’arco di quarant’anni, dagli anni Venti ai primi anni Sessanta; in autunno la sede di New York ospiterà un’esposizione antologica ancora più ampia, accompagnata da una ricca selezione di lavori su carta.

Nata da una precisa idea di Mattia De Luca, la mostra mira a restituire puntualmente la parabola artistica del suo autore, attraverso prestigiosi prestiti e depositi da importanti istituzioni (come quelle bolognesi o il Museum für Gegenwartskunst Siegen) e collezioni private.

La sospensione del tempo

La forza eterna dei dipinti morandiani si è trasformata in una costante nei pensieri di De Luca, che ha così sentito l’urgenza di questa esposizione. E così, la sospensione del tempo che si è imposta su tutti con la pandemia, si lega a quella che aleggia sulle opere di Morandi, sulla loro atmosfera, su quella luce peculiare.

La scelta di affidare a Marilena Pasquali – una delle massime esperte dell’opera del pittore bolognese – la curatela, ha così concretizzato una visione e definito questo progetto. Una formula anomala per una galleria, ma che esibisce chiaramente la totale passione per l’arte che muove De Luca nel presentare nel modo più efficace le opere dei mostri sacri che sceglie di esporre.

La mostra romana

Nella mostra romana circa una quarantina tra dipinti e opere su carta ripercorrono il percorso artistico di Morandi, nella volontà di approfondire la conoscenza della sua arte “difficile e segreta”, per parafrasare Cesare Brandi. Il serrato accostamento tra alcune “varianti” morandiane mette in luce nuovi spunti critici, come anche alcuni documenti inediti emersi recentemente dagli archivi di famiglia e integrati al percorso espositivo. Una scoperta che aggiunge dettagli originali sulla vita di un maestro dal percorso unico e rappresenta un importante valore aggiunto al pregio di questo articolato progetto espositivo.

Giorgio Morandi, Il tempo sospeso vuole valorizzare la figura di Morandi come uomo e artista saldamente ancorato al ventesimo secolo: un uomo che ha vissuto due guerre mondiali e provato il peso della disillusione, la perdita di riferimenti, la sconfitta di ogni credo. Per arginare la deriva dell’umano il pittore ricerca un ordine mentale, un’armonia della forma, una materia che si fa luce, senza tuttavia cancellare il brivido del dubbio che si ritrova in ogni sua immagine, trasformato in attesa, sospensione.

 

La curatrice Marilena Pasquali definisce così la forza dell’arte di Morandi:

“Mettere il reale tra parentesi per riuscire a viverlo. Prendere le distanze dal mondo per poterlo abitare, per accettarlo senza perdere autonomia di pensiero e umanità di comportamento. Sostenere l’importanza della sospensione, la necessità dell’attesa, il bisogno di distacco.

E continua: 

Raramente un artista ha saputo trasmettere tutto questo – ragione e sentimento fusi insieme – come ha fatto Giorgio Morandi con le sue composizioni di oggetti, i suoi scorci di natura, i suoi fiori di seta, immagini in apparenza così “neutrali” e in realtà così forti, così vuote di uomini e così colme di umanità. Morandi è artista “sull’orlo”, sempre in equilibrio sulla soglia di un tempo e di un mondo che stanno cambiando a grande velocità, e come tale oggi è più che mai necessario, in questo tempo difficile e sempre più veloce, inafferrabile e spesso incomprensibile”.

A corredo del progetto espositivo di Roma e New York, verrà pubblicato un catalogo con saggi della curatrice e di altri studiosi, letterati, artisti, e che raccoglierà anche le immagini di entrambe le mostre, i documenti inediti e le testimonianze sulla vita e l’opera di Giorgio Morandi studiati e analizzati appositamente per questo progetto.

“Solo-Show” di Matteo Procaccioli Della Valle: dal 27 aprile al MIA Milan Image Art Fair 2022

“Solo-Show” di Matteo Procaccioli Della Valle: dal 27 aprile al MIA Milan Image Art Fair 2022

“Solo-Show” di Matteo Procaccioli Della Valle: dal 27 aprile al MIA Milan Image Art Fair 2022

Dal 27 aprile al 1° maggio 2022 in occasione dell’edizione 2022 del MIA Milan Image Art Fair 2022, la galleria Raffaella De Chirico presenta il solo-show di Matteo Procaccioli Della Valle

Dal 27 aprile al 1° maggio 2022 in occasione dell’edizione 2022 del MIA Milan Image Art Fair 2022, la galleria Raffaella De Chirico presenta il solo-show di Matteo Procaccioli Della Valle (Jesi, 1983). La mostra si inserisce in un percorso di valorizzazione del lavoro dell’artista che la galleria ha avviato a marzo 2022 presentando la pubblicazione e la mostra/evento Private. Polaroid, 2012-2022, a cura di Benedetta Donato progetto che racchiude 10 anni di lavoro con la Polaroid, una ricerca sul mezzo fotografico ma anche un modo per Procaccioli di prendere appunti per una narrazione più vasta, e che si concluderà con una mostra con un’ampia selezione di lavori negli spazi torinesi della galleria visibile dal 5 maggio 2022.

Per mostrare il percorso dell’artista, al MIA la galleria ha scelto di presentare una selezione di polaroid che mettono al centro la figura umana, che successivamente scompare in altri lavori che fanno parte del viaggio artistico del fotografo, e un focus di ricerca sulle architetture ipercontemporanee o antiche.

Qui troviamo URBAN HIVES progetto dedicato alle megalopoli densamente abitate e alle conseguenze architettoniche e umane della sovrappopolazione; MICROCITIES vedute architettoniche dall’alto che diventano non luoghi per i quali l’artista volutamente non fornisce specifiche coordinate.

E ancora VESTIGES, corpus in cui Procaccioli rende omaggio alla nostra storia e alla stratificazione geologica e territoriale come memoria collettiva, ripresa anche nel ciclo STRUCTURES dove indaga la relazione tra presente e passato recente.

Nelle fotografie di Procaccioli, la narrazione sta proprio nella non narrazione esplicita. L’artista lascia al fruitore la possibilità di lasciarsi trasportare nella dimensione del non luogo, senza fornire specifiche indicazioni geografiche, e di cercare il passaggio umano attraverso suggerimenti delicati ma puntuali, scevri da giudizi antropologici, politici o messaggi sociali.

Procaccioli cerca dunque un consumatore attivo delle sue immagini, che mostri la volontà di addentrarsi, nei suoi paesaggi e ne diventi in qualche modo la figura umana assente.