Armani/Ristorante Milano e Dubai: la cena a quattro mani di Francesco Mascheroni e Giovanni Papi

Armani/Ristorante Milano e Dubai: la cena a quattro mani di Francesco Mascheroni e Giovanni Papi

Armani/Ristorante Milano e Dubai: la cena a quattro mani degli chef Mascheroni e Papi

Armani/Ristorante Milano con Francesco Mascheroni e Armani/Ristorante Dubai con chef Giovanni Papi sono ospiti del primo hub internazionale di gastronomia di Identità Golose.

La cucina è senza confini, è terra di scambi e incontri capaci di generare orizzonti gustativi ogni volta diversi. Mercoledì 30 novembre alle ore 20.00 presso l’hub di Identità Golose lo chef Francesco Mascheroni di Armani/Ristorante e lo chef Giovanni Papi di Armani/Ristorante Dubai saranno i protagonisti di una cena a quattro mani.

Ospiti per la prima volta dell’hub, i due chef presenteranno un menu che a partire dalla tradizione italiana, si spinge verso orizzonti internazionali. Francesco Mascheroni accompagna gli ospiti alla scoperta delle migliori materie stagionali. Piatti che raccontano le eccellenze territoriali senza mai dimenticare richiami all’Oriente. Giovanni Papi, valorizza al massimo i singoli ingredienti con particolare attenzione al no spreco. Lo chef usa la materia prima per portare nel piatto una cucina di trasformazione, dove ogni parte viene sapientemente lavorata per dare al prodotto una nuova identità, lasciando spazio a sapori inaspettati.

Armani/Ristorante Milano

Il menu è un percorso di quattro portate che parte da Dubai con Gambero rosso marinato al bergamotto, carpaccio di rape all’aceto di lamponi, gelato al basilico e cracker di patate, l’entrée dello chef Papi. Si prosegue con Raviolo di coniglio, astice blu alla brace, il primo piatto di Francesco Mascheroni e Manzo, guancia cotta lentamente, consistenze di sedano rapa, bietola, spugnole, jus aromatico e tartufo nero di Giovanni Papi. Chiude Francesco Mascheroni con Polline latte all’infuso di fieno.

Si replica il giorno seguente, 1°dicembre alle ore 20.00, presso Armani/Ristorante. Una seconda cena con un nuovo menu che prevede due antipasti, Ricciola di Giovanni Papi e Capesante di Francesco Mascheroni. Green Planet, il risotto signature di Papi è seguito da Trippa di mare dello chef milanese e Manzo di Papi. Chiude ancora Mascheroni con Banana e miso, il dessert finale.

Per informazioni e prenotazioni: +39 02 8883 8703 – ristorante.milan@armanihotels.com
Armani/Ristorante è aperto dalle 19.30 alle 22.30, chiuso la domenica e il lunedì sera.

“Rave, eclissi” di Tananai: più che un album è un trend topic

“Rave, eclissi” di Tananai: più che un album è un trend topic

“Rave, eclissi” di Tananai: più che un album è un trend topic

Arriva l’album inediti dal titolo che ricorda un provvedimento del Governo Meloni

Siamo onesti: se un anno fa ci avessero detto “Tananai” avremmo pensato a un insulto oppure a una frase decisamente sgrammatica pronunciata a notte fonda. Davanti a qualche birra di troppo. E invece oggi, nemmeno un anno dopo Sanremo, il 27enne cantautore milanese è in cima alle classifiche di gradimento. Da Sanremo 2022 Tananai ha cavalcato una wave inaspettata, collaborando persino con Fedez, portando al successo diversi sui brani, da Baby Goddamn a Sesso Occasionale.

E oggi, a distanza di pochi mesi, è tutto pronto per l’album di inediti dell’artista: “Rave, eclissi“, che uscirà il 25 novembre e si preannuncia già tra i più attesi dell’inverno del Belpaese. Il disco racchiuderà in 15 tracce tutte le anime di Tananai: artista, produttore, cantautore ma anche uomo figlio del suo tempo e della società in cui è cresciuto.

 

Rave, eclissi” – afferma Tananai – è il sunto delle due anime che fin dall’inizio del mio progetto ho deciso di inserire nelle canzoni. C’è la parte più cazzona, leggera, quella che forse nell’ultimo anno ha permesso alla maggior parte di voi di conoscermi: il Rave. Ma dopo la festa c’è sempre il down, l’Eclissi, il mio lato più introspettivo. L’unica cosa che accomuna questi due aspetti di me è il mettermi sempre a nudo e mi sono ripromesso che lo avrei fatto con ogni aspetto della mia vita”.

Up and down insomma, nella musica come nel successo. Un successo che Tananai sta vivendo con “prudenza”. “Sono contento del successo che sto avendo, ma adesso ho molte più ansie“, ha dichiarato il cantante alla Stampa, in un’intervista di qualche settimana fa. “Sto meno bene di quando non avevo nulla da perdere. È difficile riuscire a trovare se stessi all’interno di un contenitore che ti sbatte da una parte all’altra. Sono circondato da yes-man, che mi danno sempre ragione. Ma in realtà non è che da un giorno all’altro ho ricevuto l’illuminazione. Mi domando: la mia vita sta cambiando in un modo che non riuscirò a metabolizzare in musica?”.

Un titolo chiaro: due anime, due fasi delle vita, due momenti che si alternano tra la dicotomia gioia e dolore e che, in questo momento, sembrano un trend topic. Coincidenze? Sicuramente. Divertenti? Altrettanto. Ma la vera domanda è: Tananai potrà pubblicarlo l’album? O sarà considerato un pericolo per l’ordine pubblico? Vedremo il 25 novembre.

Photovogue Festival: Che cosa direbbe Susan Sontag?

Photovogue Festival: Che cosa direbbe Susan Sontag?

Che cosa direbbe Susan Sontag?

La contraddizione della sovraesposizione. Un dibattito sul modo in cui l’ubiquità delle immagini plasma la nostra sensibilità.
Torna il primo festival di fotografia di moda consapevole dedicato agli elementi in comune tra etica ed estetica che, per la sua settima edizione, presenta mostre, conversazioni, eventi e panel digitali sulla piattaforma PhotoVogue con artisti da tutto il mondo.

Dal 17 al 20 novembre 2022 torna a Milano PhotoVogue Festival, il festival di fotografia di moda consapevole che si concentra sugli elementi in comune a etica ed estetica. Sei le mostre esposte negli spazi di BASE Milano e un ricco programma di eventi nelle principali gallerie d’arte della città e di conversazioni online e offline.

Per questa settima edizione Alessia Glaviano, Head of Global PhotoVogue e Direttrice del Festival si è chiesta cosa direbbe oggi la critica americana Susan Sontag sull’effetto ‘normalizzante’ prodotto dall’esposizione ripetuta al contenuto delle immagini, avviando un dibattito su quella che Glaviano ha definito la ‘Contraddizione della sovraesposizione’, per discutere su come l’ubiquità delle immagini plasmi la nostra capacità di percepire a livello emozionale, leggere e comprendere queste ultime, e il mondo che ci circonda.

Accanto alle mostre dedicate a temi sociali e politici, in scena anche la fotografia di moda consapevole con artisti propulsori del cambiamento attraverso immagini e filmati per costruire un mondo culturalmente più inclusivo.

Con la presenza di più di 50 degli artisti coinvolti, il programma comprende tanti appuntamenti tra cui una lectio magistralis di Alfredo Jaar dal titolo “Teach Us to Outgrow our Madness“, che aprirà il festival mercoledì 16 novembre alle 18.30, un talk con l’intellettuale David Rieff, i panel con Fred Ritchin, Yashica Olden, Yelena Yemchuk, Aïda Muluneh, Roe Ethridge, Misan Harriman, Emanuele Coccia, Gabriele Galimberti, Maria Luisa Frisa e molto altro. 

MOSTRE 

Regarding the pain of others, presenta le immagini e i filmati più iconici di eventi catastrofici della nostra storia recente, senza esporli visivamente, ma presentandoli attraverso la loro descrizione scritta. Il pubblico è così invitato a visualizzare mentalmente le immagini, una sfida per mettere in discussione il nostro ruolo di consumatori di immagini ed essere spettatori attivi e responsabili e non voyeur passivi e distratti.

Face Forward: Redefining the Vogue Cover: le copertine più potenti e diverse di tutte le edizioni internazionali di Vogue protagoniste di una mostra che evidenzia il lavoro svolto da Vogue nel corso dei decenni.

The next great fashion image makers: la mostra, che presenta 40 artisti di 24 paesi diversi selezionati da una giuria internazionale, è il risultato della prima Global Multimedia Open Call, promossa da tutte le edizioni di Vogue nel mondo per individuare i creatori di immagini di moda più talentuosi.

Italian Panorama: presenta 25 artisti provenienti dalla prima Local Open Call di PhotoVogue, dedicata all’Italia come omaggio al Paese di origine di PhotoVogue, aperta a tutti i generi – dalla moda al documentario, dall’arte al reportage – e a tutti i mezzi, dalla fotografia al video, dall’illustrazione, all’arte 3D o alle combinazioni di queste discipline.

Visual Communication for Change: usare la creatività per affrontare le malattie tropicali neglette in Africa: PhotoVogue collabora con Aida Muluneh presentando The Crimson Echo, il progetto della fotografa etiope e imprenditrice culturale, che insieme ad altri sei fotografi africani sottolinea l’impatto delle malattie tropicali neglette (Neglected Tropical Diseases – NTD) sugli individui e sulle comunità.

Voice per PhotoVogue: Residency e Collezione NFT: la prima incursione di PhotoVogue nel Web3 si è svolta in collaborazione con Voice. Durante una virtual residency estiva, ottantuno artisti di tutto il mondo hanno imparato come entrare con successo nel mondo del Web3 attraverso workshop digitali, mentorship e altre risorse. In mostra le collezioni prodotte dagli artisti.

L’evento, patrocinato dal Comune di Milano, è reso possibile grazie al contributo dei partner Audi, CONAI, Crivelli, FLOS, Gucci Beauty e Xiaomi. Si ringraziano Radio Monte Carlo, Studio RM, Urban Vision, Voice e Westwing.

“Rivalsa”: il nuovo EP di Theft Giacomo Grasso

“Rivalsa”: il nuovo EP di Theft Giacomo Grasso

“Rivalsa”: il nuovo EP di Theft Giacomo Grasso

Da oggi in tutti i digital stores è disponibile “Rivalsa”, il nuovo EP del cantautore ligure Theft Giacomo Grasso, pubblicato dall’etichetta Terzo Millennio Records.

Giacomo Grasso, in arte “Theft”, nasce a Genova il 21 marzo 1972. Dopo essersi diplomato alla Scuola d’Arte Paul Klee della sua città ed essersi specializzato in nuove tecnologie e video arte, ha lavorato come grafico, designer, musicista e videomaker, riuscendo dunque ad unire molte delle sue passioni. Durante la sua carriera, ha lavorato per aziende quali Sony, Apple, Elea, Midiware, Steinberg e Roland e ha affinato le sue capacità tecniche fino a diventare un formatore Steinberg e Presonus qualificato per applicazioni multimediali audio e video, tenendo anche lezioni sulle nuove tecnologie in studi di registrazione e al Conservatorio di Genova.

La musica è sempre stata però una delle sue passioni più importanti, oltre che sua compagna di crescita personale. Sa suonare il basso, il contrabbasso, la chitarra acustica ed elettrica, il mandolino, il bouzuki greco e l’ukulele. Le sinfonie di tutti questi strumenti si uniscono alla sua passione per l’elettronica, attraverso l’uso di sintetizzatori e del theremin (manipolatorie di suoni che utilizza un hardware). Oltre che di musica, Giacomo si occupa anche di produzione, registrazione e del mixaggio delle canzoni presso il suo studio a Genova, dove si occupa anche di riprese e montaggio video. 

Si è esibito in Italia, Francia, Germania e Svizzera. A Genova è stato chiamato a suonare nei locali più importanti della città e in prestigiose location, come la sala mercato Teatro Modena, il Museo d’arte moderna Villa Croce, le Cisterne del Palazzo Ducale, il Palazzo della Commenda di Prè e il teatro Gustavo Modena. Ha suonato prima insieme a gruppi locali e poi come solista, o come lui stesso afferma “One man band”. Ultimamente collabora con Fabrizio Repetto, clarinettista e suo amico di lunga data, con cui cura anche alcuni progetti multimediali. Si sono esibiti insieme a Firenze, presso le Murate per il festival di musica contemporanea “Diffrazioni” e al festival della luce “Novi Light”. 

 Nel 2020 Giacomo torna a scrivere musica e testi in forma di canzone, mettendo in pausa la sperimentazione sonora e visiva che lo ha accompagnato per 15 anni, facendo uscire il singolo Cometa.
Nel 2021 Theft pubblica il singolo 49 Falene (di cui avevamo parlato qui) e nel 2022, a distanza di un anno pubblica il singolo Forme d’onda, che insieme al brano precedente, anticipa l’uscita di questo EP.

L’album nasce dalla voglia di sperimentare più generi e stili, arrangiamenti e strumenti musicali. L’elettronica ne fa da padrona, ma l’amore e la passione per gli strumenti suonati è pregnante in tutti i brani. Queste 5 tracce sono il riassunto di oltre 40 anni di musica che ho ascoltato, respirato, vissuto. È un po’ di tutto. C’è un po’ di tutti questi mondi.

Rivalsa, EP dell’artista genovese Theft Giacomo Grasso, è un progetto molto intimo e personale. Il cantante ha voluto spaziare nei generi e negli stili, lasciando il proscenio all’elettronica, genere nel quale Theft si riconosce di più. Non manca però la voglia di sperimentare e suonare diversi strumenti capaci di dare più impronte musicali a questo lavoro. Rivalsa include 5 tracce inedite che riassumono al meglio la vita dell’artista e tutte le influenze musicali che lo hanno accompagnato in questo entusiasmante percorso.

TRACKLIST:

1)       Forme d’Onda
L’artista usa il mare come metafora per rappresentare il suo vissuto, i cerchi nell’acqua rappresentano le emozioni che si perdono poi nel grande oceano della vita. Tutto è in chiave elettronica, con un ritmo molto forte che dà intensità al brano e capace di dare vigoria alla parte cantata.

2)       49 Falene 
Un affascinante e irrequieto mantra elettronico a bassa fedeltà. Un brano pieno di ombre e di disillusione, accompagnato da una base elettronica tanto minimale quanto distorta con un retrogusto anni ’80 e un approccio fra il post-punk e l’alt-rock molto anni ’90, che scorre su una melodia cadenzata capace di diventare ipnotica.

3)       Otaku 80
Il titolo prende in prestito un termine giapponese, “otaku”, sinonimo di passione e solitudine. Il brano descrive un desiderio amoroso che si interseca con un’accentuata sfiducia in esso. L’incontrastata passione amorosa e la disperazione interiore descritte sono accompagnate per tutta la traccia da un sound squisitamente elettronico, dal groove potente e trascinante, testimone della passione dell’artista per quella gamma di suoni figli dei sintetizzatori, esplosi ufficialmente a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90.

4)       Cometa
Nella traccia l’artista identifica se stesso con una cometa e come questa si sente fugace, evanescente: libero da qualsiasi costrizione, libero di seguire la sua traiettoria. Ciò che resta è solo il ricordo del suo passaggio rapido e luminoso. Un brano intimo e personale, con una base elettronica coinvolgente che conferisce intensità emotiva ad ogni singola parola.

5)       L’Uomo di Pietra
Brano molto interessante per via del ritmo, con un’impronta elettronica che dà un senso di irrequietezza alla strumentale. Irrequieto è anche lo stato d’animo del protagonista che è perso nei suoi pensieri in un mondo frenetico e senza sosta che “ondeggia” in continuazione.

Theft Giacomo Grasso

Le parole spesso nascono da cose che tutti i giorni vivo, vedo, sento, assorbo. Sono storyboard fatti in viaggio sulla mia moto mentre mastico km per lavoro. Sono immagini da film che ho rubato al cinema e reso mie. Ecco la rivalsa. Riuscire a riunire tutto questo da solo a 50 anni. Riuscire a trovare le parole giuste per dire, Questa è la mia musica, questo è il mio tempo. Questo sono io.

Una bomba a orologeria di gioia: dai primi passi a Piazza Duomo a Milano

Una bomba a orologeria di gioia: dai primi passi a Piazza Duomo a Milano

Una bomba a orologeria di gioia: dai primi passi a Piazza Duomo a Milano

La danza intreccia percorsi di vita, carica i muscoli come tritolo ed esplode in un boato di vita

“Sono una bomba a orologeria. Quando ballo sono una bomba a orologeria”.

Queste le parole di Veronica e Giulia Martinelli, le protagoniste di questo racconto, composto da trame di vite che si intrecciano al ritmo di musica.

Veronica è in vacanza, ha undici anni. A un tratto la sua attenzione viene rapita da un gruppo di persone che ballano il Funky. Il suo cuore palpita.

Il colpo di fulmine è avvenuto. La vita penserà al resto.

Veronica torna a casa e viene iscritta dalla madre a un corso di Funky, in una palestra non lontana dal suo piccolo paese nella provincia di Brescia. Aveva già conosciuto il mondo del ballo, ma la danza classica non era destinata a rapirle il cuore.

Inizia così una nuova avventura nel mondo del Funky, guidata dalla maestra Paola Ducci.

E poi un’altra figura affianca la ragazza: la sua sorellina Giulia. Ha sei anni e viene spinta da Veronica in quel mondo fatto di ritmo ed energia.

Tuttavia, Giulia si trova di fronte a un bivio: scegliere tra la danza e la pallavolo. Sceglie la seconda e per anni si dedica a questo sport con tutta la straordinaria forza vitale e gioia che la rendono una creatura unica.

Così le strade delle sorelle Martinelli si dividono: da un lato movenze frenetiche, dall’altro una rete in un mezzo a un campo da gioco.

Ma…accade che la strada più lunga sia il percorso più breve per far ritorno a casa, come scrive l’antropologo Kluckhohn.

Infatti, Giulia torna ad abbracciare il ballo all’età di quindici anni. Qui anche per lei scatta la scintilla, ma in una sfumatura e in un ruolo diversi rispetto a quelli ricoperti da bambina anni prima.

Con il suo sorriso e la sua energia guida i primi passi di alunni e alunne che si avvicinano all’hip hop.

Ecco: le sorelle sono di nuovo nello stesso universo, dopo anni. Il corpo è libero, ogni energia fluisce.

Selvagge, le chiome dei loro lunghi capelli neri si sciolgono, libere.

Quel mondo cresce: nel 2019 nasce l’associazione sportiva dilettantistica RnV, “Rythm and Veronica”, omaggio al RnB, “Rhythm and Blues”.

E la danza è un universo parallelo, grazie al quale rigenerarsi dopo ore e ore di lavoro in ufficio.

Quando si preme play l’incanto inizia e ogni fibra di vita prende il proprio posto. La stanchezza mentale svanisce. I muscoli doloranti leniscono l’anima.

Veronica e Giulia, con i loro compagni e compagne di danza, diventano bombe a orologeria, che esplodono in un boato di vita, ballando al ritmo di cuori all’unisono.

Il telaio di trame dell’esistenza continua a tessere la propria tela.

Così Veronica riceve un messaggio che condurrà in un’avventura unica lei, la sorella e non solo.

Il mittente è una vecchia conoscenza: un coreografo ballerino che ha assistito in passato ai saggi di danza organizzati dalle sorelle.

Conscio del loro talento artistico e della loro precisione organizzativa, presenta la possibilità di partecipare a un’esibizione molto speciale.

Infatti, la casa di moda Moncler, in occasione dei settant’anni dalla sua fondazione, avrebbe organizzato una performance in Piazza Duomo a Milano, durante la Milano Fashion Week 2022.

Settecento ballerini e ballerine completamente vestiti di bianco, indossando uno speciale modello Moncler, si sarebbero esibiti come un unico corpo, in dialogo con le sapienti movenze della prima ballerina della Scala: Virna Toppi.

Di fronte a un’occasione del genere le emozioni si avvicendano fulminee: euforia pura, unita al timore di affrontare un’impresa simile, in un mondo nuovo e sconosciuto.

Ma… “se vuoi, puoi”, questo il motto.

Così il gruppo si forma. Ecco le altre partecipanti: Erika Baiguera, Veronica Bertuzzi, Asia Carrera, Federica Oneda, Leila Salvoni e Giorgia Vescovi.

Una prova dopo l’altra, un’ora dopo l’altra. Un giorno dopo l’altro.

E finalmente la data tanto attesa arriva: sabato 24 settembre. Sotto una pioggia battente i performer fanno il loro ingresso.

Veronica non partecipa all’esibizione, ma assiste attenta, con il cuore che palpita.

Giulia e le compagne prendono posizione. Piazza Duomo si dipinge di bianco.

Play.

Una bomba a orologeria di gioia.

Fonte immagine di copertina.

Maria Baronchelli

Sono Maria Baronchelli, studio Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Milano. La lettura e la scrittura hanno da sempre accompagnato i miei passi. Mi nutro di regni di carta, creandone di miei con un foglio e una penna, o una tastiera. Io e i miei personaggi sognanti e sognati vi diamo il benvenuto in questo piccolo strano mondo, che speriamo possa farvi sentire a casa.