Riparte Divergenti, il festival sulla cinematografia Trans

Riparte Divergenti, il festival sulla cinematografia Trans

Riparte Divergenti, il festival sulla cinematografia Trans

Una tre giorni dedicata alla cinematografia in programma nella cineteca di Bologna dall’1 al 3 dicembre.

Interamente dedicato alla narrazione e rappresentazione dell’esperienza trans, la dodicesima edizione del festival Divergenti, unico nel suo genere, torna in Cineteca a Bologna dall’1 al 3 dicembre, con una delle più importanti vetrine dedicate alla cinematografia trans italiana e internazionale.

Organizzato dal Movimento Identità Trans, con la direzione artistica di Nicole De Leo e con Porpora Marcasciano come direttrice onoraria, la manifestazione allargherà lo sguardo sull’esperienza trans cercando di approfondire le questioni sui diritti civili e sociali, oltre ad un focus specifico sul tema del sex work, che da sempre attraversa il mondo trans.

FONTE: ANSA

 

 

Per molte persone trans* resta ancora l’unica opzione lavorativa – dichiarano Porpora Marcasciano e Nicole De Leo – il paradosso è vivere in una società che non permette l’accesso al lavoro e criminalizza in maniera più o meno diretta l’unico strumento che spesso le persone trans hanno a disposizione“.
Nucleo centrale del festival sarà il Concorso Internazionale che proporrà dieci opere, tra documentari e fiction, con una gamma di generi e tematiche che vanno dalle storie di donne trans in lotta per la loro identità e i loro diritti come ‘Nuestros cuerpos son sus campos de batalla’ dell’argentina Isabelle Solas o ‘Travesti Odyssey’ del cileno Nicolás Videla.

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Milano Design Film Festival inizia il 22 novembre

Milano Design Film Festival inizia il 22 novembre

Milano Design Film Festival inizia il 22 novembre

La kermesse culturale che attraverso il video avvicina il grande pubblico alle concezioni più contemporanee del design e dell’architettura è alle porte.

Milano Design Film Festival celebra i suoi primi dieci anni con un’edizione speciale rinnovata nella forma e nei contenuti, e con la nuova Direzione Artistica di Cristiana Perrella che sceglie di essere affiancata da un team di Guest Curator composto dal filosofo Emanuele Coccia, l’architetta, ricercatrice e autrice Bianca Felicori e l’architetta e designer franco-iraniana India Mahdavi. 

Dal 22 al 26 novembre 2022, in vari luoghi della città, dal centro alla periferia – Triennale Milano, Anteo Palazzo del Cinema, Cinema Teatro Edi/Barrio’s, Milano, Tilane, Biblioteca e centro culturale, Paderno Dugnano, ADI Design Museum, Milano – MDFF porta in scena film di designer e film sul design di registi e artisti che esplorano le nuove tendenze e leggono il design da diverse prospettive, ampliando il contesto e i significati della disciplina, mostrandone nuove visioni e indagando il linguaggio dell’immagine in movimento come elemento di ricerca progettuale.

Cinque sezioni, tre a candidatura libera  Official Selection, AFA Architecture Film Award, MDFF Student Award  due curatoriali IMMAGINARE con La moda fuori stagione a cura di Emanuele Coccia e Inflatable, Baby a cura di Bianca Felicori e Iranità a cura di India Mahdavi e RADICI dedicata a Gae Aulenti  e due Premi, oltre a eventi speciali e talk. 

Chiari Blues Festival torna a luglio: il programma completo

Chiari Blues Festival torna a luglio: il programma completo

Chiari Blues Festival torna a luglio: il programma completo

Al Chiari Blues Festival di luglio 2022 i Gov’t Mule, Thorogood, Vintage Trouble e molti altri. Ecco il programma completo.

Grande attesa per George Thorogood, Gov’t Mule e i Vintage Trouble e molti altri artisti dagli Stati Uniti d’America all’Italia per infiammare il palco e accendere l’entusiasmo dei fans. Anche quest’anno Admr Events è pronta a stupire con il programma del CHIARI BLUES FESTIVAL 2022.

Domenica 10 Luglio

Apertura ai Rusties seguiti da David Grissom, chitarrista che nel corso degli anni ha suonato con dozzine di grandi personaggi, dagli esordi come chitarra solista nelle band di Joe Ely e John Mellecamp fino a condividere il palco con Buddy Guy, Dixie Chicks, John Mayall, Robben Ford, Allman Brothers Band.

È poi la volta dei 𝗚𝗼𝘃’𝘁 𝗠𝘂𝗹𝗲, guidati dal leggendario chitarrista e vincitore di Grammy Warren Haynes (voce e chitarra), con Matt Abts (batteria), Danny Louis (tastiere, chitarra e cori) e Jorgen Carlsson (basso), hanno conquistato una fan base a livello globale grazie alla loro musica onesta, strutturata e audace, ricca di improvvisazioni e virtuosismi, che li ha portati ad essere riconosciuti come una delle band più attive e riverite del mondo, con un posto garantito tra i titani del rock.

Biglietti per concerto del 10 luglio – Gov’t Mule: posto unico € 40,00 + prev.

Brochure domenica 10 luglio

Sabato 16 Luglio

Per il concerto evento del 2022 l’apertura è stata lasciata ad un figlio d’arte, Joachim Cooder, batterista, percussionista e tastierista, noto per le sue collaborazioni con il padre Ry Cooder, che lo portava in tournée sin dalla tenera età, ha iniziato a suonare la batteria all’età di 5 anni, ispirato a Jim Keltner. Indimenticabile la sua collaborazione al disco “Prodigal Son”.

Seguirà il tanto atteso concerto di 𝗚𝗲𝗼𝗿𝗴𝗲 𝗧𝗵𝗼𝗿𝗼𝗴𝗼𝗼𝗱 & 𝗧𝗵𝗲 𝗗𝗲𝘀𝘁𝗿𝗼𝘆𝗲𝗿𝘀, per l’unica data italiana della formazione nel 2022, un evento che sarà sicuramente sold out! Thorogood esordisce come chitarrista acustico sulle orme di Robert Johnson e Elmore James, ma raggiunge la fama inizialmente con l’album “George Thorogood and the Destroyers” (1977) e poi con la hit mondiale “Bad To The Bone” contenuta nell’omonimo album del 1982, collezionando nella loro carriera ben due album di platino e sei d’oro, e interpretando classici senza tempo di maestri come Bo Diddley, John Lee Hooker e Hank Williams. È di quest’anno l’uscita del nuovo disco “The Original George Thorogood”, un album che raccoglie il meglio del cuore rock and roll di George Thorogood e della sua formidabile inarrestabile band. Si preannuncia un concerto esplosivo!

Biglietti per concerto del 16 luglio – George Thorogood & The Destroyers: posto unico: € 40,00 + prev.

Brochure sabato 16 luglio

Domenica 17 Luglio

Ultimo concerto della manifestazione, il 17 luglio suoneranno i 𝗩𝗶𝗻𝘁𝗮𝗴𝗲 𝗧𝗿𝗼𝘂𝗯𝗹𝗲. Band famosa per il sound che si rifà al soul e rhythm and blues anni Cinquanta e Sessanta, ha finalmente annunciato il tanto atteso ritorno in Italia. Da quando si sono formati, nel 2010, sono diventati il segreto meglio custodito del rock’n’roll. Distillando rock spavaldo, blues venato di soul, groove R&B e ambizione pop in una miscela audace e sfacciata, il quartetto ha totalizzato oltre 3000 show in 30 paesi accompagnando in tour divinità del rock come The Who, The Rolling Stones, AC/DC, Lenny Kravitz e Bon Jovi, solo per citarne alcuni.
In apertura il puma di Lambrate, Fabio Treves, con la sua fidata band, che da quasi 50 anni tiene alta la fiaccola del blues in Italia!

Biglietti per concerto del 17: posto unico € 26,00 + prev. / € 30 in cassa la sera del concerto

Brochure domenica 17 luglio

Info e biglietti su TicketOne.it e Ticketmaster.it

Insight Foto Festival: fotografie e arte a Varese

Insight Foto Festival: fotografie e arte a Varese

Insight Foto Festival: fotografie e arte a Varese

Insight Foto Festival è alle porte e apre la call per gli abitanti del quartiere di Bizzozero per fare parte della mostra dei cittadini prevista nei giorni della manifestazione.

Dopo il successo della prima edizione di Insight Foto Festival,  le curatrici Daniela Domestici e Chiara Del Sordo annunciano la seconda edizione del 2022, per promuovere la fotografia contemporanea a Varese e fare il punto sul ruolo della fotografia come mezzo trasversale di relazione e di espressione vicina alle persone e alla comunità.

Al pari della precedente edizione, l’evento ideato e organizzato da APS Gattabuia, sarà una manifestazione diffusa in tutta la città, diverse le sedi che dal 6 al 15 maggio 2022 ospiteranno vernissage, mostre, incontri, installazioni, presentazioni di libri e riviste, performance artistiche e visite guidate e che animeranno il centro cittadino e il quartiere di Bizzozero per due weekend dedicati a una ricerca visuale che viaggia sul filo del confine.

Un festival che si riconferma, anche per questa edizione, un progetto inclusivo che richiede la partecipazione attiva dei cittadini, oggi infatti lanciamo ufficialmente una call curata dall’autore Giacomo Infantino per la realizzazione de Il piccolo gazzettino dei sogni, una mostra corale dei cittadini nei giorni del festival. Un progetto che ha come protagonisti gli abitanti del quartiere di Bizzozero e che li coinvolgerà con una mostra collettiva per le strade e negli spazi del vivere quotidiano. I racconti dei cittadini, attraverso fotografie, testi, disegni o altro, potranno riguardare fatti realmente accaduti o essere frutto di immaginazione. Importanti sono i molteplici punti di vista dei cittadini sul territorio in cui vivono e lavorano. 

Per partecipare bisognerà inviare le proprie fotografie, immagini, racconti e disegni su Bizzozero entro il 4 aprile 2022. I termini di partecipazione con tutte le informazioni si trovano sul sito https://www.insightfotofest.it/mostra-dei-cittadini/

Quest’anno la fotografia oltrepassa i suoi confini, reali o simbolici, crea relazioni e incontri anche grazie agli autori e alle autrici che porteranno ad esplorare questa tematica attraverso lavori installativi, immersivi e interattivi, offrendo uno spaccato sulla fotografia contemporanea mediante una pluralità di linguaggi. Insight esce, inoltre, dall’ambito strettamente fotografico anche grazie a un gruppo di performer tutto al femminile che nei giorni del festival racconteranno il tema del confine attraverso il corpo. Un progetto curatoriale a cura di Alex Sala.

Numerosi i partner coinvolti che presenteranno diverse iniziative: da un rilevante progetto internazionale curato in collaborazione con Verzasca foto festival, alla presenza di pubblicazioni specializzate in fotografia contemporanea e alla presentazione di libri di Artphilein Bookstore, sino alle ultime novità editoriali di Clic.hè e alle proposte culturali in sinergia con l’Università degli Studi dell’Insubria.

E ancora, per i cittadini maggiorenni ci sarà la possibilità di entrare a far parte di un Festival e di poter fare esperienza sul campo nel settore culturale. Tante saranno le possibilità per collaborare con il festival, dall’accoglienza del pubblico al coinvolgimento nella diffusione dell’iniziativa, dall’allestimento delle mostre, insieme agli artisti e alle curatrici sino all’assistenza delle visite guidate. Per partecipare e diventare volontario basta andare sul sito https://www.insightfotofest.it/diventa-volontario/ e compilare il form con i propri dati. In seguito si verrà ricontattati per ulteriori informazioni.

Pordenone Docs Fest: torna il festival del documentario

Pordenone Docs Fest: torna il festival del documentario

Pordenone Docs Fest: torna il festival del documentario

Dal 6 al 10 aprile 2022 a Cinemazero lo sguardo cinematografico di registi pluripremiati racconta l’attualità, con i conflitti e contrasti che dividono il mondo: dall’Ucraina alla Russia, dalla Cina alla campagna italiana sfruttata

La XV edizione di Pordenone Docs Fest – Le voci del documentario, festival che dal 6 al 10 aprile 2022 porterà in città il meglio del cinema del reale nazionale e internazionale, presenta come film d’apertura Ascensiondi Jessica Kingdon, documentario in anteprima nazionale che, con un eccezionale uso del montaggio e una magnifica fotografia, fa aprire gli occhi sulle contraddizioni dell’iper-capitalismo cinese. Ascension è inserito nella cinquina per il miglior documentario degli imminenti Oscar e vincitore di 10 premi internazionali, tra cui miglior documentario al Tribeca Film Festival.

La serata inaugurale sarà doverosamente anticipata da una proiezione speciale dedicata all’Ucraina, con This rain will never stop, film sul conflitto in Donbass della regista Alina Gorlova, che sarà collegata da Kiev, dove ha scelto di rimanere per sostenere i suoi concittadini e continuare a filmare la guerra. Il suo film è un viaggio potente attraverso il ciclo infinito di guerra e pace che segna l’umanità e racconta il ventenne Andriy Suleyman, nato in Siria da padre curdo e madre ucraina, che cerca di ritagliarsi un futuro tra le sofferenze della guerra, dalla Siria all’Ucraina.

Proprio per la coraggiosa scelta della regista, il festival quest’anno ha creato un premio speciale per aiutarla nella raccolta fondi per aiuti immediati alla popolazione.

È da sempre l’attualità, vista attraverso lo sguardo libero dei cineasti, a guidare la composizione del programma: ecco perché quest’anno la selezione dei film non poteva non guardare all’Ucraina, ma anche alla Russia. F@ck This Job di Vera Krichevskaya narra l’ascesa e il declino di Dozhd TV – L’emittente dell’ottimismo, conosciuta come Rain TV, chiusa il 4 marzo scorso dopo essere rimasta a lungo, suo malgrado, uno dei rari baluardi dell’informazione libera nella Russia di Putin. Dozhd TV è stata fondata nel 2008 a Mosca da Natasha Sindeeva, ricca e ambiziosa moglie di un banchiere russo di successo. Natasha voleva realizzare i suoi sogni di fama e di gloria invece si è trovata a combattere una guerra tra verità e propaganda, perdendo anche i suoi soldi. La regista del film, Vera Krichevskaya, co-fondatrice e co-proprietaria di Dozhd TV, afferma: “Sono stata la seconda persona a entrare in redazione, piena di ottimismo e ingenuità, come Natasha, la protagonista. Lei è riuscita a crederci fino in fondo, mentre io avevo già perso tutto lo slancio. La chiusura dell’emittente e del nostro sogno di una televisione indipendente in Russia sarebbe stata il cuore del film. Ma come sempre nei documentari, non si sa mai come va a finire”.

Altro tipo di contrasti sono al centro di One Day One Day, con cui Olmo Parenti racconta la storia di alcuni braccianti nella più grande Baraccopoli d’Italia, a Manfredonia. Un film scomodo, tagliato fuori da ogni circuito, che ha scelto allora di rivolgersi solo alle scuole e introdurre un “divieto ai maggiori”, che il festival – amante dei percorsi virtuosi e originali di valorizzazione – immediatamente ha voluto proporre per i più giovani.

Tuttavia, l’edizione 2022 di Pordenone Docs Fest – la cui Giuria sarà presieduta dalloscrittore, drammaturgo e sceneggiatore britannico Hanif Kureishi – offrirà anche sguardi e storie lontane dai temi del conflitto e dei contrasti sociali, senza rinunciare a far riflettere, come con la storia della prima band metalfemminile del Medioriente, un quartetto libanese che lotta per la libertà di espressione (mentre Beirut viene devastata dalla famosa esplosione) raccontata nel film Sirens. Un racconto di formazione intriso di voglia di cambiamento in un Paese senza pace da generazioni, in cui la musica si fa grido capace di unire destini, amori e speranze.

Non mancheranno poi momenti di intrattenimento, come il concerto de I Solisti Veneti, in una serata omaggio alla bellezza di Venezia (raccontata da molti documentari in programma) e al grande Pino Donaggio, che de I Solisti ha fatto parte e che ora conduce. Donaggio – l’autore di Io che non vivo (senza te), che ha venduto 80 milioni di copie nel mondo, ma soprattutto di svariate colonne sonore per Brian De Palma, Pupi Avati, Dario Argento, Liliana Cavani, anche “citato” spesso da Quentin Tarantino nelle musiche dei suoi film – allunga la lista di grandi compositori per il cinema che il festival ha ospitato anche nelle precedenti edizioni, come Ernst Reijseger, autore delle colonne sonore di Werner Herzog. 

Molti saranno gli eventi collaterali: dibattiti con giornalisti ed esperti, tavole rotonde emasterclass per approfondire i temi sollevati e analizzati dalle proiezioni.

Come da tradizione, lo sguardo al passato, che quest’anno però raddoppia, con due retrospettive. La prima è dedicata al futuro incerto di Venezia, tra i luoghi del pianeta più a rischio a causa del riscaldamento globale, minacciata da overtourism e spopolamento: dopo la proiezione di alcuni documentari sulla città, insieme – tra gli altri – allo scrittore e saggista Gianfranco Bettin ci si interrogherà sul suo futuro e su come invertire la tendenza alla distruzione. La seconda retrospettiva è dedicata invece al nostro passato coloniale e propone una riflessione sui riflessi culturali e sociali del colonialismo italiano, sfatando il mito degli “italiani brava gente” e proiettando un’ombra sulla contemporaneità.