Chi ha scritto “ti amo ancora” in piazza San Carlo a Torino?
È comparsa nella notte sul pavé di Torino. Si inneggiava al vandalismo, ma la band Eugenio in via di Gioia fa chiarezza e spiega che è tutto, fuorché mancanza di rispetto verso la città.
“Ti amo ancora” recita la scritta comparsa nella notte tra lunedì 28 e martedì 29 marzo in piazza San Carlo a Torino. Una scritta gigantesca, talmente grande da poterla leggere solo dall’alto, realizzata con gesso bianco accanto al monumento equestre a Emanuele Filiberto di Savoia. Un messaggio che però non si ferma a queste sole tre parole, perché quello che non si riesce a leggere dall’alto appare ben visibile da vicino: sotto l’ultima “a” di “ancora” c’è, in piccolo, la parola “terra”. “Ti amo ancora, terra”.
Ci si è interrogati a lungo su chi fosse la mente dietro questa creazione, ma soprattutto quale potesse esserne lo scopo. Una trovata pubblicitaria, un gesto romantico o l’ennesimo fenomeno di vandalismo? Articoli dubbiosi sono comparsi fin dalle prime ore del mattino sulle principali testate nazionali, fra le quali spicca La Stampa che attribuisce il gesto all’associazione 2050 di Torino “per festeggiare la fine dell’emergenza sanitaria”. Ma l’associazione replica che, nonostante l’amore per la città e il pianeta, loro non c’entrano nulla.
Molti i dubbi, varie le domande, poche le risposte. Poi, una manciata di ore fa, la confessione: rivendicano il gesto gli Eugenio in via di Gioia, band torinese, direttamente sui loro social. Un’iniziativa autorizzata, un collettivo di artisti uniti nel nome di un unico, grande obiettivo.
“Qualcuno ha urlato allo scandalo contro la città – hanno scritto – Qualcuno non vedeva l’ora di puntare il dito contro i soliti vandali. Qualcuno ha ipotizzato che fosse un’operazione di marketing di un grosso marchio. Non è niente di tutto questo“.
“È la dichiarazione d’amore di oltre 150 persone – continua il post – che questa notte hanno condiviso 6 ore di partecipazione collettiva, di presidio artistico, di vita vera in una delle piazze più belle di Torino per fare il proprio sentimento d’amore. Con gessetti da scuola elementare. Scotch di carta e un metro da sartoria. Ti amo ancora. Una dichiarazione d’amore sincera. Una presa di coscienza proattiva verso una Terra che va curata. Verso un mondo economico, sociale e ambientale che va rivoluzionato“.
“La pioggia, domani, laverà la scritta in pochi minuti – conclude la band – L’aria irrespirabile della nostra città, il consumo disastroso del nostro pianeta, l’inconsistente progetto di futuro per le nuove generazioni resteranno lì, sotto gli occhi di tutti, come da sempre, invisibili. Tutto questo non è più possibile. Siamo stati noi a gridare: ti amo ancora“.
Un atto d’amore verso un pianeta che va tutelato che non può passare inosservato. Un lavoro di ore compiuto nel buio della notte da 150 anime che domani verrà spazzato via dalla pioggia che, finalmente e forse non a caso, tornerà a scrosciare sulle città del Nord.
Gaia Rossetti
Sono una gastrocuriosa e sarò un'antropologa.
Mia nonna dice che sono anche bella e intelligente, il problema è che ho un ego gigantesco. Parlo di cibo il 60% del tempo, il restante 40% lo passo a coccolare cagnetti e a far lievitare cose.
Su questi schermi mi occupo di cultura del cibo e letteratura ed esprimo solo giudizi non richiesti.