MotoGP 2022: le pagelle di Losail

MotoGP 2022: le pagelle di Losail

MotoGP 2022: le pagelle di Losail

Vittoria di Bastianini davanti a Pol Espargarò e Brad Binder. Tripletta italiana con Migno e Vietti che vincono in Moto 3 e Moto 2

Le pagelle della MotoGP 2022 a Losail. Si riaccendono i semafori in Qatar. Prima partenza dalla prima fila per Enea Bastianini, prima vittoria per lui. Dominio italiano in tutte le classi. Una gara che parte subito molto veloce, con il più grande dei fratelli Espargaro che si mette in prima posizione e tenta la fuga. Enea scivola al quinto posto, ma come ci ha abituato risale ed esplode nel finale portandosi a casa la prima vittoria in classe regina. Secondo Brad Binder su una KTM che lascia interdetti un po’ tutti, anche chi la insegue. Quarto Aleix protagonista di un’ottima prestazione con la sua Aprilia davanti a un Marquez che ha dichiarato di non aver trovato ancora il pieno feeling con la su Honda, rivoluzionata nel progetto.

Brutta gara per i quattro in linea. Yamaha l’anno scorso qui aveva fatto doppietta, quest’anno ha faticato molto sin dalle qualifiche, complice una moto che lamenta difficoltà in trazione. La differenza la fanno gli altri, che hanno fatto un bel passo avanti. Quartararo l’anno scorso aveva una gran fame e una voglia di affermarsi, che quest’anno si sia lasciata erodere dagli scarsi passi avanti fatti dalla sua M1? Le dichiarazioni pre e post gara lasciano intravedere uno spiccato malcontento. Non il modo migliore per iniziare una stagione.

Su-giù-ki

Chi invece ha fatto un bel passo avanti dall’anno scorso è l’azzurra di Hamamatsu. Mir e Rins ora hanno un gran motore, tanto grande da non temere il confronto con le rosse (e scusate se è poco). Nonostante delle belle libere e delle discrete qualifiche in cui era emerso un passo che le dava tra le favorite, non sono riuscite a venire fuori in gara e sono rimaste fuori dalle posizioni che contano. Dopo il venerdì in cui si gridava al miracolo , e alla “gran botta di culo” (concedeteci il termine) di Suppo, per essersi ritrovato in una situazione miracolata, le gare ancora una volta ci hanno ricordato che i conti si fanno sempre alla domenica.

Ducati ufficiale

Otto moto sullo schieramento, tra le tante, vogliono dire due cose: è facile che qualcuno faccia bene, è probabile che molti facciano male. Ducati ha sì vinto con Enea, ma la Rossa ufficiale non è pervenuta. Miller si è ritirato per un problema tecnico, può capitare. Bagnaia ha steso Martin, cadendo a sua volta. Gli uomini di Borgo Panigale si aspettavano altro, ma è solo una gara.

Altalena Aprilia

Aleix ci ha fatto vedere che quello visto nei test si poggia su una base concreta e per poco non soffiava il podio a Pol, suo fratello. Una bella crescita per la moto di Noale che dall’anno scorso ha dimostrato di poter lottare per le posizioni importanti. Male invece Vinales, che finisce dodicesimo, dimostrando che il periodo di adattamento alla moto sembra ancora lungo, anche se Maverick ci ha abituato a prestazioni altalenanti più di tutti i suoi colleghi

Le altre Yamaha

Dovizioso continua a ripetere che non guida la “quattro in linea” come vorrebbe. I numero di giri di pista cominciano a essere tanti e da lui ci si aspettava un adattamento decisamente più rapido. È capitato in Yamaha in uno dei momenti meno felici e temo che questa esperienza possa essere la sua spada di Damocle, se non cambia qualcosa.

I Rookie

Da Fernandez mi aspettavo qualcosa di più di un ultimo posto, ma ci può stare calcolando anche che viene da una sola stagione in Moto 2 e che probabilmente gli avrebbe fatto bene farne un’altra.
Meglio Darryn che fino al settimo giro era davanti al compagno di squadra con ben più esperienza. Anche per lui un passaggio affrettato, frutto della mancanza di piloti pronti per la MotoGP. Sorprendente Gardner che avremmo dato senza ombra di dubbio dietro al compagno di squadra. Cadono Bezzecchi e Digiannantonio.

10 a Bastianini= prima prima fila. Primo primo posto. Ha raggiunto un grande livello e lo sta dimostrando. Segna anche il giro veloce. Prima di tante vittorie! 

9 a Brad Binder= gara inaspettata per il sudafricano, aiutata da una grande partenza. Brad è stato l’unico a far fruttare la moto austriaca, che comunque non sembra ancora a posto, paga e pagherà la gioventù dei suoi piloti.

9  a Pol Espargarò= si è fatto prendere, giustamente, la mano quando ha sentito profumo di vittoria. Ha sfruttato troppo la gomma soft che non l’ha portato fino alla fine. Ha fatto bene a provarci!

9 ad Aleix= lo so, sono voti altissimi, ma dobbiamo essere onesti: i primi quattro hanno fatto veramente una gran gara. Per poco avrebbe potuto soffiare il posta a Pol. Chissà come saranno accesi i pasti da Mamma.

8 a Marquez= da Marc ci si aspetta sempre di tutto e anche di più. Però lui non corre da Misano, la moto è stata profondamente rivisitata e in direzione opposta rispetto a quella precedente e alle sue preferenze. Ha iniziato ad accontentarsi…che non è necessariamente un male.

6 a Mir e Rins= gara analoga per le due Suzuki, che non hanno fatto male in assoluto, ma tra test e libere avevano fatto presagire prestazioni migliori.

6 a  Zarco= non ha brillato per tutto il weekend e soffia in volata il posto al connazionale.

5 a Quartararo= un Fabio sottotono e frustrato. La moto non ha fatto step avanti, ne soffre e viene freddato sul rettilineo da un ducatone. Non il modo giusto di iniziare. Cornuto e mazziato.

8 a Remy gardner= l’avremmo pronosticato dietro a Fernandez, ci sbagliavamo. Bravo Remy!

4 a Dovizioso= il Dovi non riesce a ingranare e arriva molto dietro. Speriamo non si traduca in un’altra fine carriera in difesa.

7 a Darryn Binder= una ottima prima gara contro ogni pronostico. Si dovrà scrollare di dosso la fama di “bombarolo”.

5 a Fernandez= è un gran talento, ma pur sempre un rookie, sono sicuro che arriverà a dire la sua.

4 a Bagnaia= non gira bene per tutto il weekend, sembra che lo sviluppo l’abbia mandato in confusione e in gara tira giù l’incolpevole Martin.

 

 

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

MotoGP 2022: 4 giorni al via

MotoGP 2022: 4 giorni al via

MotoGP 2022: 4 giorni al via

A pochi giorni dalla partenza del campionato facciamo un punto sulla stagione alle porte

Ogni volta che finisce la stagione a Novembre, una sensazione di vuoto e smarrimento riempie gli appassionati di MotoGP. Una leggenda narra, che è possibile vederli davanti agli scaffali dei supermercati nel reparto meccanica, ad annusare i flaconi di olio motore. Tre lunghissimi mesi senza gare, diciamocelo, sembrano interminabili, anche perché capitano a pennello durante la stagione invernale, quando molti motociclisti mettono in letargo i loro giocattoli.

Ogni anno, poi, ci si ritrova alle porte della stagione senza quasi accorgersene. L’inverno scorre veloce, fioccano le presentazione dei nuovi team e i piloti si tolgono la ruggine nei test pre stagione, catapultandoci nel nuovo campionato. Dopo il periodo di congelamento delle evoluzioni tecniche a causa COVID, per il 2022 le case hanno lavorato molto rimescolando i valori in campo.

Il punto su case e piloti

Ducati, con la precocità a cui ci ha abituato dal 2017, ha vincolato Bagnaia. Per il torinese altri due anni con la rossa, nella speranza che riporti il titolo a Borgo Panigale, titolo vinto nel 2007 da un certo australiano. Un australiano in realtà in casa ce l’hanno anche, ma sembra non aver convinto i vertici Bolognesi e non è ancora stato confermato. A dirla tutta, il 2021 non è stata affatto una cattiva stagione per Miller, due vittorie in tanti se le sono sognate in una carriera intera, figurarsi in una stagione. Eppure a Jack sembra mancare qualcosa. Spesso è veloce sia in gara che in qualifica, ma finisce spesso col restituire la sensazione che gli manchi quel quid per essere completo. Con otto moto in pista a Ducati il “vivaio” non manca, sarà importante valutare chi gli convenga mettere di fianco a Pecco: una seconda punta con cui mirare al titolo o un buono scudiero che tenga il clima disteso nel box. Potrebbe essere una questione tutt’altro che secondaria, ma la gestione piloti non è mai stata il punto forte dei desmo vertici. Bagnaia dopo la conclusione, quasi, in bellezza, vorrà mettere nero su bianco il salto di qualità effettuato, mentre Bastianini e Martin, ormai privi delle giustificazioni date dallo stato di rookie, vorranno dare il tutto per tutto e dimostrare di far parte dei grandi. Una cosa è certa: dopo cinque anni in cui Ducati fa scuola sulla tecnica e la sua superiorità è evidente a tutti, la vittoria di qualsiasi altra casa sarà in primis una sua sconfitta.

Honda ha fatto un grande salto in avanti, la moto è stata rivoluzionata e si vede che l’ispirazione viene da Ducati. La nuova HRC deve essere una moto più umana e guidabile da tutti, i suoi piloti l’hanno chiesto a gran voce e il record fatto segnare a Mandalika da Espargaro sembra confermare l’imbocco della strada giusta. Marquez dopo due anni correrà una stagione sin dall’inizio e si spera fino alla fine. La sua forma fisica non è ancora al 100% dopo il problema alla vista e quello precedente alla spalla destra, ma sappiamo tutti di cosa è capace e quanta fame abbia.

Aprilia nei test è andata forte, la moto ha subito un’importante evoluzione e i suoi piloti hanno potuto beneficiare di qualche giorno in più di prova, grazie alle concessioni di cui gode. Il periodo di adattamento di Vinales dovrebbe essere concluso, se il feeling con la moto ci sarà, come è probabile che sia, sarà in grado di giocarsi qualche vittoria, anche se dubitiamo il titolo.

Suzuki ha fatto un gran passo avanti. Era già una moto molto equilibrata e da quest’anno anche il motore è in grado di dire la sua. Dalla sua ha due piloti, che sanno essere molto veloci e la nuova gestione del team affidata a Suppo, che potrebbe aiutarli a ritrovare la bussola. L’assunzione del piemontese è notizia fresca, e diciamocelo, un po’ fuori tempo. Far iniziare un team manager alla prima di campionato è una mossa un po’ azzardata. Alla squadra sarebbe stato utile quantomeno fare gli ultimi test a Mandalika con la sua presenza, probabilmente i giapponesi hanno sperato fino all’ultimo in un ritorno di Brivio. Mir dal canto suo, dopo vari rumors sulla sua dipartenza verso altri lidi, si trova in una situazione favorevole con una moto evoluta sotto una nuova gestione, anche se crediamo sarà difficile vederlo in lotta per il titolo.

KTM e Yamaha rimangono due grandi incognite. La prima l’anno scorso ha arrancato e non è riuscita a migliorarsi molto per questa stagione. La seconda ha deluso largamente Quartararo, che dice di averla già portata al limite durante i test, un limite molto vicino a quello dell’anno scorso. L’austriaca dalla sua ha i due rookie più promettenti dell’anno: il campione e il vice campione al debutto Moto2. La giapponese paga un grande divario di motore con le migliori e la cosa ha portato Fabio, l’unico ad aver avuto prestazioni di rilievo l’anno scorso, a guidare sopra al limite mettendoci una gran pezza. Il francese non sembra contento della situazione, ma si vocifera che Ezpeleta non sia disposto a far perdere l’attuale equilibrio alle case e, probabilmente, Quartararo resterà dov’è.

La grande differenza tra le due case è che la Yamaha nonostante venga data per spacciata ad inizio stagione, alla fine dei giochi porta a casa risultati di rilievo, mentre KTM dalla sua ha la forza di una casa giovane e aggressiva, dotata di un’elasticità sconosciuta a Iwata. Quartararo è sicuramente galvanizzato dal titolo vinto in precedenza ma, e spero di sbagliarmi, Yamaha non l’ha messo nella condizione ideale per lavorare serenamente. Le molte dichiarazioni di malcontento denotano da parte sua un inizio non dei migliori, che potrebbe costargli la conferma per il titolo. Morbido ha le carte in regola per fare bene e se le problematiche alla gamba sono finite potrà dire la sua, ma la sensazione è che la casa dei tre diapason non abbia fatto gli sforzi dei concorrenti.

Ventiquattro moto in griglia, un terzo Ducati e le altre case decise a smettere di inseguire. Quattordici campioni del mondo e il calendario più lungo di sempre, spalmato su 21 gare. Un capitolo appena chiuso, un grande ritorno e tanti giovani che voglione emergere. I presupposti per una delle stagioni più agguerrite di sempre ci sono.

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

Le 10 novità di EICMA 2021 da non perdere

Le 10 novità di EICMA 2021 da non perdere

Le 10 novità di EICMA 2021 da non perdere​

Vi sveliamo le dieci novità più interessanti di EICMA 2021

Le novità di EICMA 2021. La fiera è finita da più di una settimana, ma noi non riusciamo ancora a dimenticare i bei tempi andati, fatti di corse per i padiglioni, circondati da innumerevoli moto, i personaggi più importanti del mondo del motociclismo e belle ragazze. Dopo sei giorni di fuoco, persi nel paese dei balocchi, siamo tornati alla dura realtà.

Cosa vi raccontiamo di EICMA? Delle sue protagoniste ovviamente, e no, non parliamo delle ragazze immagine, ma delle moto. Degli esseri scultorei che presiedono le motociclette, completandone la forma, inscritte in una perfetta sezione aurea, parleremo più avanti, in un articolo dedicato.

Oggi invece parliamo delle dieci moto più interessanti che sono state presentate a EICMA 2021. Il mercato. da qualche anno a questa parte, sta dimostrando un grande interesse per il segmento adventure e, infatti, le grandi novità rientrano in questa categoria. Cari amici pistaioli e smanettoni quest’anno rimarrete delusi, alla gente è tornata voglia di sporcarsi, o per lo meno di sognare di farlo.

Aprilia Tuareg 660

Probabilmente è la più attesa del salone. La Tuareg 660 incarna alla perfezione le esigenze degli utenti che vogliono una moto polivalente al massimo, senza eccedere in peso e potenza a tutto vantaggio dell’utilizzo offroad. Monta il bicilindrico delle Tuono ed RS della famiglia Aprilia, con una coppa dell’olio meno ingombrante e una fasatura rivista in modo da avere un carattere più adatto all’uso a cui è destinata. Abbiamo avuto modo di parlare con qualche tester delle testate giornalistiche più note e i commenti vanno da un timido: “è a livello delle concorrenti” a un “le altre se le mangia a colazione” facendo crescere in noi la voglia di provarla. Coff coff… Aprilia se ci sei batti un colpo. Se in medio stat virtus, come diceva mia nonna, siamo davanti a un mezzo che ce ne farà vedere delle belle.

Moto Guzzi V100 Mandello

Per la casa Lariana questa moto è sicuramente un passo avanti decisivo. La V100 Mandello è il modello con cui Moto Guzzi vuole affermare la sua presenza tra i grandi marchi del futuro e lo fa al centenario della sua nascita. Motore completamente nuovo denominato “compactblock” raffreddato a liquido, dotazione elettronica completa e sospensioni semiattive, e attenzione: è la prima moto di serie con aerodinamica adattiva. Un po’ touring e un po’ roadster, un po’ classica e un po’ moderna. Quale anno migliore di quello in cui se ne compiono 100 per cambiare passo?

Benelli TRK 800

Sviluppata a Pesaro e prodotta in Cina, la nuova Benelli fa un passo in avanti rispetto alla sorellina da mezzo litro. Le linee aggressive e i volumi più compatti della 502 le donano un look più adventure e meno pacioso. In Benelli sanno tenere i costi bassi, cosa da non sottovalutare quando si parla di vendite, e le caratteristiche tecniche come l’estetica ci sono. Con poco più di 75 CV si fa tutto e anche di più, senza far gridare al miracolo. L’anno prossimo sarà sicuramente in top ten vendite di categoria.

CFMoto MT800

Altra casa cinese ma questa volta con un po’ di Austria dentro. La CFMoto infatti ha stretto una collaborazione con KTM (Pierer Mobility AG, di cui KTM fa parte) per la produzione di veicoli in Cina e lo scambio di know how e materiali. La MT monta il propulsore LC8 di 799 cc già visto su Duke e Adventure 790, ha una linea molto personale, che a noi ricorda un po’ il muso di un cetatceo, e una dotazione elettronica completa. Anche qui il prezzo competitivo a far gola è assicurato. Stessa potenza dell’Adventure 790 (95 CV) e un po’ di coppia in meno (77 Nm in totale).

Honda NT1100

Equipaggiata con il motore delle Africa Twin 1100, la NT segna il ritorno di Honda nelle turismo con l’anteriore da 17 di grossa cilindrata. La linea ricorda un po’ quella dell’ X-ADV e non a caso vuole essere molto protettiva, con tanto di paratie per l’aria per i piedi. Sarà disponibile nella versione DCT (cambio automatico) e con il classico manuale. Non ci resta che aspettare che venga provata dalla stampa, o che Honda ci contatti per sapere cosa ne pensiamo.

Lucky Explorer Project

Vicino allo stand MVAgusta ce n’era un altro, che riportava il logo di una leggendaria livrea che decorava le moto di una notissima casa italiana, che per anni ha primeggiato alla Dakar. Allo stand stanziavano due prototipi, attorniati dalle moto che hanno scritto la storia dai Rally Raid Africani. Per ora si chiamano 9.5 e 5.5, nulla di più. Il primo sarà un prodotto premium, motorizzato MV e con componentistica di pregio. Il secondo un prodotto di fascia media, motorizzato Benelli e una componentistica di discreto livello. Monteranno rispettivamente cerchi con accoppiata 21-18 e 19-17, a sottolinearne l’indole. Alberto De bernardi, Events Coordinator di MV, ci ha raccontato dei due modelli Lucky Explorer Project e si è lasciato scappare un’ indiscrezione sul marchio con cui potrebbero uscire le nuove moto.

Fantic XEF 450 Rally

Base Yamaha per la nuova moto veneta da Rally. La XEF 450 verrà commercializzata in due versioni: quella in foto, omologata per uso stradale e una Racing specifica per le competizioni. Alla presentazione c’era Franco Picco, Dakariano di cittadinanza, che correrà su questa moto la prossima gara in Arabia Saudita. Franco per la sua ventottesima partecipazione alla Dakar si concederà le “coccole” del team ufficiale Fantic Motor dopo l’ esperienza dell’anno scorso nella categoria Original by Motul che una volta si chiamava Malle Moto.

Suzuki GSX-S GT

Suzuki lancia la sua nuova Gran Turismo, che viene lanciata con una dotazione completa di valigie laterali di serie, TFT, presa 12V e cupolino regolabile. Tutto ciò unito alla capacità di quelli di Hamamatsu di centrare il rapporto qualità prezzo. La linea della giapponese si discosta dal family feeling Suzuki, non riprendendo il solito faro centrale sviluppato verticalmente dei modelli più sportivi. L’anteriore ricorda un po’ le Tracer e le nuove R di Yamaha, mentre di lato si nota una certa somiglianza con i volumi della Ninja SX. La linea nel complesso è piacevole ma poco personale.

Triumph Tiger 1200

La tre cilindri di Hinckley è stata presentata in via definitiva pochi giorni fa ma a EICMA era presente in vesti provvisorie. Le grafiche in foto sono ancora quelle prototipali a trama ripetuta, che solitamente si usano per nascondere le linee sottostanti, ma in triumph hanno rivoluzionato il progetto, motivo per cui gli giustifichiamo il ritardo. È sicuramente una delle grandi attese, ci sarebbe piaciuto vedrela in via definitiva dal vivo.

Moto Morini X-Cape

La nuova adventure italiana ha tutte le carte in regola per essere apprezzata dal pubblico: sella bassa, un rapporto peso potenza adeguato e cerchi 19-17 tubeless. Tra le adventure di cilindrata medio bassa è quella che spicca di più per indole avventuriera e prezzo invitante. La lina è piacevole e ha già riscosso parecchio interesse tra gli appassionati.

10 +1: Ténéré 700 prototype

Più uno come l’intruso di cui mi sono accorto solo sistemando i vari scatti e più uno perchè più che una vera novità è un prototipo di cui non si conosce ancora il destino, anche se probabilmente, come si ventila da tempo, qualcuno (vedi sotto) potrebbe farci qualche rally. Devo ammettere che mi è piaciuta un sacco, ma dopo quattro anni di onorato servizio ci si aspettava qualche aggiornamento più di sostanza. Il progetto è validissimo e in Yamaha lo stanno sfruttando appieno, ma stiamo parlando di una moto, che per il 2022 è ancora allo stato prototipale, per quanto riguarda le sovrastrutture, ma pur sempre con le stesse caratteristiche tecniche di ormai tre anni fa. Grandissima aria di artigianalità e collaudatori d’eccezione come Alessandro Botturi -abbiamo intervistato Botturi, al link trovate il video- e Pol Tàrres. Dall’anno prossimo il numero delle rivali aumenterà, mentre di questa versione non si consce ancora il destino commerciale. In ottica futura una rinfrescata era d’obbligo.

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

IoVoceNarrante a EICMA 2021: le news dalla fiera

IoVoceNarrante a EICMA 2021: le news dalla fiera

IoVoceNarrante a EICMA2021: le news direttamente dalla fiera

IoVoceNarrante approda ad EICMA per darvi tutte le informazioni sul mondo delle due ruote

Da domani noi di IoVoceNarrante saremo all’EICMA (esposizione internazionale del ciclo e motociclo) a Milano, per darvi in tempo reale tutte le notizie dalla fiera più importante del mondo delle due ruote.

Dopo un anno di stop causa COVID-19, la fiera di Milano riapre i battenti con la sua 77° edizione. 280 000 metri quadri di superficie espositiva per 1887 brand da più di 44 paesi.

Saranno presenti le più grandi case motociclistiche come Honda e Yamaha con le loro novità, non mancheranno le altre realtà giapponesi e i brand del nostro gruppo Piaggio, come Aprilia, Moto Guzzi e Vespa, presenti con importanti novità.

Peccato l’assenza dell’altra italiana, Ducati, che ha scelto un approccio virtuale per la presentazione dei propri modelli. La casa di Borgo Panigale quest’anno ha parecchie novità da svelare ed EICMA sarebbe stato sicuramente un’ottima occasione per il pubblico di entrarvi in contatto.

Gli altri grandi assenti di quest’anno saranno le case teutoniche, BMW e KTM (con i marchi nella sua orbita), infatti, non ci saranno. Alcune di queste case sembra mancheranno solo per questa edizione a causa delle condizioni più stringenti, altre come BMW pare in via definitiva, confermando la tendenza già vista nel mondo auto. Non a caso proprio la casa di Monaco, importante anche nelle quattro ruote, ha preso questa strada.

Il bello della fiera è toccare con mano i modelli del futuro e questa sensazione, per ora, il web non la può ancora sostituire. Gli appassionati non vedono l’ora di scoprire tutte le novità del settore e noi non vediamo l’ora di raccontarvele!

#Eicma #YouAreEicma #MotoLive #OneLoveTwoWheels #RoadToEicma2021

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.

Le pagelle della MotoGP: il gran premio di Valencia

Le pagelle della MotoGP: il gran premio di Valencia

Le pagelle della MotoGP: il gran premio di Valencia​

Podio rosso con in testa Bagnaia davanti a Martin e l’altra Ducati ufficiale. Quarto Mir, quinto Quartararo. Decimo Valentino Rossi nella sua ultima gara.

La Ducati domina l’ultimo gran premio della stagione, anzi l’ultima metà di campionato. Dopo Aragon, Pecco e la Rossa hanno trovato un equilibrio incredibile, che è valso agli italiani titolo team e costruttori. Quartararo è avvisato, per il prossimo anno i conti vanno fatti anche con loro. Il francese dalla sua sembra aver tirato i remi in barca, dopo la conquista del titolo pare aver perso la spinta propulsiva che gli consentiva di dare il 110%, per guidarde oltre i limiti della sua Yamaha.

Mir, invece, da un paio di gare sembra essersi ringalluzzito, come se la fine dei giochi –quelli che contano- l’abbiano tolto dall’impaccio di dover difendere il titolo. Nel frattempo sul podio virtuale di fine anno c’è lui, terzo in campionato, sbagliando pochissimo ma entusiasmando, se possibile, ancora meno. L’anno prossimo le Ducati saranno otto e se la differenza con gli altri costruttori sarà questa, per loro vincere il mondiale sarà d’obbligo, perché è da anni che hanno la moto più competitiva. Il talismano che da due gare portano nei box sarà mica un segno che a Borgo Panigale sono diventati scaramantici.

Poi c’è Rossi che fa una gara a parte, l’ultima. Passa direttamente alla Q1 per la prima volta in questa stagione e sempre per la prima volta parte decimo. Finisce con un buon decimo posto la sua ultima gara in carriera portando aria di festa nel paddock, senza piangere una lacrima, sempre col sorriso. È per questo che la gente si è innamorata di lui. Finisce la storia più bella del motomondiale e già ne inizia un’altra. Via coi voti!

10 a Bagnaia: per la prima volta non vince stando davanti dal primo giro, dimostrandoci che non sono i sorpassi a intimidirlo. Al momento è il pilota con il pacchetto più completo, è evidente.

9 a Martin: nonostante i problemi di saluti avuti nella notte, fa metà gara in testa. Se pensiamo che era in dubbio la sua partecipazione al GP, possiamo dire che ha fatto qualcosa di straordinario. Si è meritato il titolo di Rookie of the year

8  a Miller: prima della metà di gara sembrava avesse mollato, come spesso gli accade, invece poi ha tenuto botta e ha regalato il podio completo a Ducati.

8 a Mir:  torna finalmente protagonista e forse per andare più forte di così con la sua moto ci si doveva stendere. Le ultime due gare della stagione, però, sono un po’ poco per il campine in carica.

6 a Quartararo: va bene, può essergli scesa la catena ma questo non è il Fabio che abbiamo visto per il resto della stagione. D’altro canto un abbassamento di tensione dopo essersi intascati il titolo è comprensibile, soprattutto quando hai per le mani una moto con cui in gara si fatica a sorpassare e i tuoi compagni di marca arrancano nelle retrovie.

6 a Zarco: dopo un inizio di stagione ottimo, si è un po’ perso e non è più stato in lotta per la vittoria. Le aspettative erano altre ma in tanti dei suoi avversari sono cresciuti durante la stagione.

7 a Bastianini: è un animale da gara, lo sta dimostrando gp dopo gp. Se l’anno prossimo riuscirà a tirare fuori il meglio dalle qualifiche sarà della partita anche lui.

10 alla carriera di Valentino Rossi: il suo weekend è stato da otto, la sua carriera inclassificabile. Venticinque anni in cui ha dato tutto a questo sport. Grazie Vale!

5 a Dovizioso: anche con tutte le scusanti del caso, non si può essere contenti per il Dovi. Speriamo che questa stagione sia stata propedeutica per l’anno prossimo.

7 a Lecuona: lo spagnolo è stato bruciato dalla fretta e la necessità di riempire un posto in MotoGP, probabilmente avrebbe avuto bisogno di restare ancora in Moto 2. Purtroppo si sta diffondendo la tendenza –a mio modo di vedere folle- di bruciare le tappe nei passaggi di classe. In questo modo non si consente ai piloti di fare il giusto percorso, rispettando i tempi necessari a una formazione adeguata. L’anno prossimo sarà in Honda in SBK ma chissà se un giorno lo rivedremo nel mondiale prototipi, la crescita quest’anno c’è stata e il destino, questa stagione ne è l’esempio lampante, può riservare delle sorprese inaspettate. Fossi stato in Razali, avrei fatto il possibile per prendere lui accanto a Dovi, lasciando a Darryn Binder il tempo di maturare e passare per la Moto 2 e a Iker quello di prendere le misure con una classe davvero tosta.

8 alla carriera per Petrucci: l’anno prossimo, in realtà tra un mese e mezzo, affronterà la Dakar, la gara motociclistica più dura al mondo. Danilo è abituato a trovarsi in situazioni difficili in moto. Il suo percorso è stato diverso da quello degli altri, passando dalle derivate di serie per poi approdare nella massima categoria, dove ha vinto due gare. Concludere una carriera con l’ultimo posto deve essere difficile, così come trovare la motivazione e le energie per fare di meglio. La partecipazione al rally è stato il saluto a Danilo dalla casa austriaca, che dopo una stagione ha deciso di puntare su piloti più giovani. Lui sì le lacrime le ha versate.

5 a Rins: è l’unico a impensierire le Ducati ma tira così tanto la corda che si spezza. Sei cadute in una stagione sono davvero tante, troppe se ci si vuole giocare qualcosa. L’ho già scritto, in termini di velocità è tra i migliori, deve capire quando è arrivato al limite. Anche se da pilota averne di più e non poter passare gli avversari deve essere frustrante, buttarsi a terra non può essere la soluzione.

Mattia Caimi

Appassionato di moto in tutte le salse, é cresciuto leggendo i "Pensieri sporchi" del Ciaccia. Ama scrivere del mondo del motociclismo, fingendo di capirne qualcosa.