Wonder Woman: una storia che dura 80 anni
Fino al 23 marzo 2022 a Palazzo Morando sarà possibile visitare la mostra dedicata a Wonder Woman, a cura di Alessandra Marchi e promossa da Gruppo 24ore.
Chi è Wonder Woman
“Bella come Afrodite, saggia come Atena, più veloce di Hermes e più forte di Ercole”
Dall’idea dello psicologo americano William Moulton Marston nel 1941, le prime illustrazioni di Harry G. Peter ci riportano l’immagine di una forte giovane donna dall’aspetto mitologico, ma vestita con i colori della bandiera americana. Il disegnatore rappresenta una donna giunonica non solo nell’aspetto, ma il profondo lavoro psicologico ideato da William M. Marston si interseca perfettamente con la forma fisica, che trasmette potenza e forza: l’eroina non ha nulla da invidiare ai suoi colleghi Batman e Superman.
I fumetti, la tv e il grande schermo
La mostra inizia con l’esordio di Wonder Woman sancito dalla prima copertina di Sensation Comics #1 del 1942, che inaugura la serie di fumetti dedicata all’eroina, dopo il debutto nel 1941 all’interno delle pagine All-Star Comics #8. Il periodo che segue è quello chiamato della “Golden Age” di Wonder Woman (1941-1955), ovvero il periodo in cui il fumetto negli Stati Uniti raggiunge l’apice del suo successo attraverso alcune delle copertine più iconiche di quel tempo. Durante gli anni Sessanta il character viene completamente ripensato per essere più al passo con i tempi e con i valori di quel periodo, le vengono tolti i poteri a partire dal 1968 e l’eroina viene resa partecipe di un’ondata femminista. Alla fine degli anni Settanta verrà prodotto da ABC il telefilm Wonder Woman interpretato da Lydia Carter diviso in due serie distinte: la prima incentrata sui fumetti della Golden Age e ambientata durante la Seconda guerra mondiale, mentre la seconda (The New Adventures of Wonder Woman) è ambientata negli anni Settanta e prodotta dalla CBS. Cruciali per la rinascita di Wonder Woman saranno gli anni Ottanta, dove un nuovo ciclo narrativo pubblicato da DC dall’aprile 1985 al marzo 1986 con le magnifiche illustrazioni di George Pérez e le nuove avventure scritte da Greg Potter e Len Wein porteranno nuova linfa all’eroina, consacrandola nell’olimpo dei supereroi.
Wonder woman e l’influenza nella moda
La mostra si conclude con un viaggio attraverso i costumi della celebre Amazzone. Un’icona pop che ha influenzato la moda, ma che si è fatta anche influenzare da quest’ultima: i costumi di Wonder Woman hanno attraversato per ottant’anni molteplici cambiamenti, ma risultano sempre moderni e attuali anche ai giorni nostri. Il completo con i colori della bandiera americana, presente soprattutto nel riadattamento cinematografico prodotto da Warner Bros. Pictures “Wonder Woman” (2017), viene sostituito in “Wonder Woman 1984” (2020) da un’altro totalmente oro, visibile all’interno della mostra così come altri oggetti di scena appartenenti all’eroina. Il viaggio si conclude con una videoinstallazione a cura dello storico della moda Maurizio Francesconi, che mostra come in questi Ottanta anni di incredibile successo la moda abbia influenzato la figura di Wonder Woman e come gli abiti siano diventati lo specchio di un passato, di un presente e di un futuro in eterna oscillazione tra loro.
Per altri articoli simili, clicca qui.
Rachele Bordini
Ciao mi chiamo Rachele Bordini e sono una giovane sognatrice. Sono una grande viaggiatrice, amo il buon cibo e la moda. Scrivo per IoVoceNarrante perché per me la scrittura è libertà.
Studio lettere ma non bevo mai caffè.
Il mio motto è Aliis volat propriis