QUID+ continua la sua crescita registrando un aumento delle vendite del +22% da inizio 2023

QUID+ continua la sua crescita registrando un aumento delle vendite del +22% da inizio 2023

QUID+ continua la sua crescita registrando un aumento delle vendite del +22% da inizio 2023

Barbara Franco con QUID+ è primo autore italiano per bambini in età prescolare di Gribaudo, secondo editore più importante dedicato all’infanzia

Milano, 27 febbraio 2023 – QUID+ è la collana educativa ideata da Barbara Franco, terzo autore per bambini in età prescolare, dopo Anna Llenas e Orianne Lallemand, e primo autore italiano del marchio Gribaudo, il quale nel 2022 si è posizionato come ottavo editore del mercato italiano e secondo, dopo Walt Disney, nel settore dell’editoria dedicato all’infanzia. Nelle prime sei settimane del 2023, QUID+ ha registrato un aumento del 22% delle vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, continuando in modo sostenuto il trend di crescita dal suo lancio sul mercato avvenuto a fine 2018.

In Italia negli ultimi 4 anni, QUID+ ha venduto oltre 320 mila copie tra libri, scatole gioco, board book e quaderni di attività, suddivisi in 7 aree di competenza, tra cui il bestseller “Il Linguaggio delle Emozioni”, una raccolta di racconti nata per allenare l’intelligenza emotiva. L’obiettivo della linea editoriale dedicata alla fascia di età 0-7 anni e portato avanti con determinazione dalla sua autrice, è quello di accompagnare i genitori nel percorso di crescita insieme ai propri figli, aiutandoli a sviluppare le proprie potenzialità e alimentando la naturale curiosità verso il mondo. Ogni prodotto è composto da due strumenti, uno dedicato al bambino e uno all’adulto, che vengono realizzati traducendo le più avanzate teorie pedagogiche e metodologie scientifiche per l’apprendimento precoce, grazie alla collaborazione di esperti del settore

La crescita di vendite significativa registrata all’inizio di quest’anno e risultare l’autore italiano per bambini in età prescolare di Gribaudo più importante, mi rende estremamente orgogliosa e mi conferma quanto sia stata la scelta giusta seguire il mio istinto e coltivare il progetto QUID+ con impegno e dedizione. Con la nascita di mio figlio Pietro, ho sentito la necessità di svolgere ricerche in campo pedagogico per capire quali metodi educativi fossero più efficaci da mettere in pratica. Nel 2018, ho potuto realizzare finalmente la mia linea editoriale e iniziare ad aiutare altri genitori come me ideando strumenti utili ed efficaci per passare tempo di qualità insieme ai propri piccoli” – afferma Barbara Franco, ideatrice e autrice della collana QUID+. – “Quando nasce un bimbo, infatti, nascono anche due genitori e anche noi abbiamo bisogno di crescere nel nostro nuovo ruolo. La vita di noi genitori, infatti, spesso è stressante, in particolare quando deve essere conciliata con il lavoro: difficoltà organizzative, scarsa rete sociale di supporto, ritrosia nel chiedere aiuto e senso di colpa. Tutti vogliamo il meglio per i nostri figli, ma quando le cose non vanno esattamente come immaginiamo, il rischio è quello di non sentirsi all’altezza e vivere il nostro ruolo genitoriale come un fallimento. QUID+ rappresenta uno strumento per offrire l’occasione di crescere insieme al proprio figlio, con serenità e continuando sempre a migliorarsi.

Con una rete di più di 30 mila follower sui canali social e più di 10 mila iscritti alla newsletter, QUID+ ha inoltre preso parte a progetti congiunti, stringendo diverse partnership, tutte originate dall’affinità valoriale nel rispondere ai bisogni delle famiglie:

  • nel 2020 durante il primo Lockdown per aiutare genitori e figli nella fascia di età 3-6 anni nel momento cruciale in cui le scuole erano chiuse, è iniziata la collaborazione con il Sole 24 Ore per la distribuzione in edicola della collana “Il lato divertente di imparare”, quaderni di attività ideati da QUID+;

  • a settembre 2021 ItalTrike ha scelto QUID+ per sviluppare la parte pedagogica di “Flurry”, un triciclo che stimola il movimento fisico dei bambini, il loro coordinamento motorio e il primo approccio con la conoscenza del mondo circostante. Si tratta di un’iniziativa tuttora in corso, a cui QUID+ ha preso parte con grande coinvolgimento, sia per l’opportunità di sperimentare la progettazione pedagogica di giochi digitali, sia perché la mission del progetto si rivolge principalmente a bambini con problemi motori. Flurry infatti è già stato adottato in alcuni dei principali ospedali pediatrici italiani;

  • in ultimo, ma per questo non meno importante, a settembre 2022 Plasmon ha deciso di festeggiare i suoi 120 anni, regalando ai suoi consumatori, “Tocca Esplora e Impara”, un gioco educativo volto ad allenare la motricità fine dei più piccoli.

Venduta la casa di Dante Alighieri!

Venduta la casa di Dante Alighieri!

Venduta la casa colonica di Dante Alighieri: avrebbe incontrato lì Beatrice

Un immobile storico dal fascino unico e senza tempo, dove il Sommo Poeta potrebbe aver visto per la prima volta Beatrice…

Oltre Fiesole, a meno di quindici chilometri dal centro storico di Firenze, si trova la splendida casa colonica del XIII secolo appartenuta al Sommo Poeta Dante Alighieri che la società fiorentina Lionard Luxury Real Estate S.p.A. ha recentemente venduto (https://www.lionard.com/it/splendida-casa-colonica-del-XIII-secolo-a-fiesole.html). Un immobile unico perché legato al padre della lingua italiana; appartenuto alla sua famiglia e utilizzato come piacevole luogo di villeggiatura, gli fu confiscato in occasione del suo esilio, per poi essere successivamente restituito al figlio Iacopo.

Oltre ad essere ricordato nella lapide murata sulla facciata, è riportato da diversi testi storici, tra questi, ad esempio, uno di Otello Tordi in cui si legge: “[..] Questo podere denominato Radola appartenne al Divino Poeta; fu a lui confiscato con gli altri beni di famiglia quando le fazioni dilanianti la Repubblica fiorentina lo ridussero ramingo per l’Italia. Ma al figlio suo Iacopo Alighieri venne restituito nel 1342”.
Anche altre pubblicazioni storiche ripercorrono il passato della dimora venduta da Lionard e la descrivono anche come il luogo di villeggiatura prediletto della famiglia fiorentina Alighieri.
Ne parla, ad esempio, Alessandro Barbero, storico, accademico e scrittore italiano specializzato in storia del Medioevo, nell’opera “Dante”. Qui l’autore ripercorre la vita del Poeta e descrive anche il periodo dell’esilio, con documenti relativi ai beni confiscati. Più precisamente si legge: “[…] Dante aveva posseduto un podere alla Radere, nel popolo di San Miniato a Pagnolle, sulle colline di Fiesole (oggi in località le Radole o la Radola), con case da ‘signore’, cortile, pozzo, capanna-forno, casa da lavoratore, arativo, vigna, ulivi e alberi […]”.

Il fascino della proprietà è, però, legato anche alla figura di Beatrice.
Vicino alla proprietà appartenuta a Dante Alighieri, infatti, si trova anche l’imponente villa “Montecchi” dei Portinari. “Non è improbabile, dicono alcuni – dichiara sempre Tordi nel testo sopra citato – che Dante e Beatrice si siano incontrati per la prima volta e conosciuti qui ove le loro famiglie venivano a villeggiare. Si è indotti a pensare che si vedessero affacciandosi alle finestre delle loro stanze”.
La storicità dell’immobile venduto dalla società Lionard non è il solo pregio della casa colonica. Anche le sue caratteristiche intrinseche hanno contribuito a determinarne l’appeal commerciale.
L’immobile è anche un capolavoro di bellezza. All’esterno è incorniciato da ampio e florido terreno di proprietà recintato che si estende per 1,2 ettari con un delizioso parco tenuto a prato di 5.000 mq, in cui sorge un giardino d’inverno e un ampio roseto, 4.900 mq di oliveto e ulteriori 2.100 mq di area boschiva.

La superficie interna, pari a 650 mq, comprende la bella villa padronale di 420 mq e, in posizione adiacente, un annesso di 220 mq su due livelli, originariamente adibito a granaio ed ora finemente ristrutturato, con due salotti, una cucina, tre camere e due bagni, oltre due terrazze. Al piano terra della dimora principale l’ingresso immette nella zona giorno con salone e sala da pranzo, una cucina con locale lavanderia, uno studio e un servizio. Al primo piano un secondo salotto conduce alle tre camere da letto e a due bagni, oltre al guardaroba. Salendo ulteriormente si accede alla caratteristica torre, con un ulteriore ampio locale.

Tra le pregiate finiture d’epoca ben conservate troviamo: porte, scale e molti dei pavimenti realizzati con travi in legno secolari che ben si sposano con lo stile rustico degli ambienti interni, cui si aggiungono importanti comfort di ultima generazione a render ancora più piacevole il soggiorno, tra cui un moderno impianto di domotica con controllo da remoto.

Parte Più Libri Più Liberi, la fiera romana dell’editoria

Parte Più Libri Più Liberi, la fiera romana dell’editoria

Parte Più libri più liberi, la fiera romana dell’editoria

Cinque giorni, oltre 600 appuntamenti e 519 espositori da tutto il Paese: torna dal 7 all’11 dicembre Più Libri Più Liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria…

Cinque giorni, oltre 600 appuntamenti e 519 espositori da tutto il Paese: torna dal 7 all’11 dicembre Più Libri Più Liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, promossa e organizzata dall’Associazione Italiana Editori-Aie al Roma Convention Center La Nuvola dell’Eur a Roma che “concorre al successo di una manifestazione tra le più amate e partecipate della città”.

Per il secondo anno consecutivo saranno aperti gli spazi dell’Auditorium della Nuvola dove tra gli incontri più attesi c’è quello dell’8 dicembre con la scrittrice originaria di Teheran Azar Nafisi, che torna in Italia dopo molto tempo, in esclusiva per la fiera e sarà in dialogo con Michela Murgia.

E ancora Alessandro Baricco con una lectio sul tema della fiera “Perdersi e ritrovarsi, i libri e la libertà”. Lo storico Alessandro Barbero e poi un viaggio “nei registri simbolici nei quali siamo cresciuti” con Michela Murgia e Chiara Valerio, mentre Roberto Saviano ha dato forfait dopo aver annullato oggi anche il doppio appuntamento al Teatro Valli di Reggio Emilia per il 27 e 28 novembre spiegando di sentirsi bersaglio di “odio tangibile” e senza “alcuno scudo”. Una lectio di Alberto Angela su Nerone in un incontro in cui ricorderà il padre Piero Angela. Verrà ricordato Mattia Torre con la serie culto Boris alla quarta stagione. Super atteso l’evento di chiusura con Zerocalcare e Ascanio Celestini. E per la prima volta TikTok partecipa alla fiera. “Abbiamo doppiato i 20 anni. Quest’anno la fiera ha una particolarità nuova: uno sguardo più attento alla dimensione internazionale. Avremo con noi i direttori dei principali appuntamenti internazionali del libro” ha detto il presidente dell’Aie, Ricardo Franco Levi. La ventesima edizione della Fiera prende ancora maggior forza dai dati postivi per la piccola e media editoria che continua a crescere: la quota di mercato delle case editrici fino a 25 milioni di venduto a prezzo di copertina raggiunge il 45,2%. È di medi, piccoli e micro editori il 50% dei titoli in commercio, raggiungendo nel 2021 i 671.000 titoli “commercialmente vivi” (+3% rispetto al 2020). 

Gli editori in fiera saranno 519, ma le richieste erano molte di più e non siamo riusciti ad accoglierli tutti” ha spiegato Fabio Del Giudice, direttore di Più Libri Più Liberi. “E’ stato un anno in cui l’editoria è cresciuta, ma anche difficile perché nessuno poteva pensare di trovarsi catapultati in una guerra. Il senso di smarrimento si rispecchia nel tema di quest’anno e nell’immagine della manifestazione firmata da Lorenzo Mattotti con una nave in tempesta” ha detto la presidente della Fiera Annamaria Malato.

Sostenuta dal Centro per il libro e la lettura del ministero della Cultura, dalla Regione Lazio, da Roma Capitale, dalla Camera di Commercio di Roma e da ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, con il contributo di Siae, quest’anno Più Libri Più Liberi vede alla guida del programma la storica curatrice Silvia Barbagallo e Chiara Valerio a cui nel 2023 passerà il testimone. “Il lavoro che per 14 anni ho fatto alla Fiera è stato molto importante e lo porterò con me in tutte le altre esperienze lavorative” ha detto emozionata Barbagallo. Tra gli ospiti il filosofo Paul B.Preciado, il giovane scrittore senegalese Mohamed Mbougar Sarr Premio Goncourt 2021, l’americana Ellen Lupton con ‘Extra Bold’, per la prima volta in Italia, la peruviana Gabriela Wiener con ‘Sanguemisto’ (La Nuova Frontiera) e Sheena Patel con il potente esordio ‘Ti seguo’ (Atlantide).

Per la prima volta ci sarà una serie di incontri in cui scrittori e scrittrici omaggiano altri autori e autrici: Sandro Veronesi approfondirà Flannery O’Connor, Nicola Lagioia il romeno Mircea Cartarescu e Lisa Ginzburg la brasiliana Clarice Lispector, mentre Giordano Meacci farà un incontro-omaggio dedicato ad Andrea Camilleri. Grande spazio a Scienza e Ambiente, Graphic Novel e attualità. Ampia l’area Business con oltre 500 metri quadri. Tra i premi ospitati, lo Strega Ragazze e Ragazzi, Mastercard Letteratura e il Malerba.

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Festival letterario Leggere le Montagne: 11 dicembre a Teatro

Festival letterario Leggere le Montagne: 11 dicembre a Teatro

Festival letterario Leggere le Montagne: 11 dicembre al Teatro del Buratto

Il festival si terrà Domenica 11 dicembre, alle ore 11.00, presso il Teatro Bruno Munari di Milano e sarà a ingresso gratuito e aperto a tutti.

Il Festival letterario Leggere le Montagne è un’iniziativa che nasce per avvicinare tra loro gli amanti della lettura e la montagna, e un’occasione per permettere a bibliofili, autori ed editori di dialogare e confrontarsi non solo con alpinisti e appassionati, ma anche con il mondo dell’arte sul significato, sulla portata e sull’impatto della letteratura alpina.

L’idea alla base dell’iniziativa è di avviare una serie di eventi dedicati al tema della Montagna e della letteratura in varie località alpine e prealpine, in occasione della Giornata Internazionale della Montagna istituita dalle Nazioni Unite e che si celebra annualmente l’11 Dicembre. Il Festival promuove le differenze e le connessioni culturali esistenti nel territorio alpino e, allo stesso tempo, collega tra loro “montagna e cultura”.

Il Teatro del Buratto, insieme alla cooperativa sociale EST – Educazione Sostenibilità Territorio, Mountain Wilderness International, Mountain Wilderness Italia, il FAI – delegazione di Milano, Trekking Italia, il Corso di Laurea in Scienze Umane dell’Ambiente, del Territorio e del Paesaggio, il Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali e l’associazione Geografia in pillole, aderisce per il quarto anno all’iniziativa, proponendo l’evento “IL RESPIRO DELLA MONTAGNA: racconti, immagini e ricordi”, che si terrà Domenica 11 Dicembre, alle ore 11.00, presso il Teatro Bruno Munari di Milano e sarà a ingresso gratuito e aperto a tutti.

Per questa edizione, saranno nuovamente proposti un concorso fotografico e un concorso letterario, le cui premiazioni avranno luogo durante la mattinata. L’evento non si rivolgerà però solo agli adulti, ma anche ai più piccoli, ai quali verrà dedicato un piccolo appuntamento alle ore 15.00, sempre presso il Teatro Munari, a cui seguirà lo spettacolo teatrale inserito nella stagione. Durante questo incontro, è prevista la lettura di un testo dedicato alla montagna e un laboratorio di disegno attinente al tema.

Sarà un’occasione per riflettere con occhio sia naturalistico che antropologico su come il millenario rapporto reciproco tra le comunità umane e la montagna sia mutato nel tempo, agendo non solo sugli ecosistemi e sulla biodiversità, ma anche sulla costruzione delle culture e sull’evoluzione delle società.

I Sillabari di Goffredo Parise: un’occasione imperdibile per inabissarsi nel mondo

I Sillabari di Goffredo Parise: un’occasione imperdibile per inabissarsi nel mondo

I Sillabari di Goffredo Parise: un’occasione imperdibile per inabissarsi nel mondo

Con la scrittura dei Sillabari Goffredo Parise porta alla luce un prezioso glossario di sentimenti e ne riscopre l’intima essenza.

Goffredo Parise, nato a Vicenza l’8 dicembre 1929, appartiene alla specie degli scrittori curiosi e riflessivi, che rivendicano un rapporto viscerale con l’esistenza, calandosi fortemente nelle circostanze contingenti.

Nel suo personale capolavoro, Sillabari (1972-1982), due serie di racconti – o, come preferisce chiamarle, «poesie in prosa» – in ordine alfabetico, lo scrittore vicentino annota spontaneamente le considerazioni derivanti da tutto ciò che lo circonda, lasciandosi trasportare dal flusso autentico, schietto delle sue percezioni. Non ci sono analisi cliniche o indagini psicologiche, ma una forte empatia, una sincera vicinanza umana verso chi gli capita di osservare. L’imperfezione e il disordine del mondo diventano fondamento della bellezza del quotidiano.

L’attenzione di Parise è tutta nei particolari, in quelle «scarpette di vernice nera» o in quei capelli del colore «delle carote sporche di terra» o ancora nella deliziosa colazione a base di kripferl caldi e cappuccino con «una spolveratina di cacao». Attraverso uno stile fresco e cinematografico, l’autore rianima fragili istanti, momenti fugaci, gesti inaspettati, che possono essere assaporati a piccoli bocconi, degustati pazientemente perché sono olfattivi, tattili, visivamente appaganti.

Un senso di indeterminatezza, però, impregna le pagine dei Sillabari, soprattutto per ciò che concerne la deissi temporale. I singoli testi vengono introdotti da espressioni estremamente vaghe, quali «Una domenica d’inverno», «Un giorno d’estate», «Un pomeriggio d’agosto», che proiettano il lettore verso atmosfere sognanti, in cui si mescolano dolci memorie e immagini sfumate.

Alle delicate nuances dei singoli testi fa da sostegno il tema dominante dell’intera raccolta: la solitudine – non stupisce affatto che la versione inglese dei Sillabari sia stata tradotta come Solitudes: short stories. Questa si rivela l’anello che unisce le catene di racconti, in cui l’autore, chiudendosi nella sfera strettamente personale della propria intimità, si riconosce allo specchio.

Il senso di solitudine in P. si esplicita in diverse forme: in Famiglia riaccende la scintilla della mancanza di un solido nucleo familiare; in Solitudine, scritto che, non a caso, suggella l’opera, si traveste da compagna di vita subdola, cinica, implacabile; in Estate declina verso la nostalgia di un amore passato.

Amavo soprattutto la sua solitudine. Quando lo incontravo per strada, nel vederlo venire avanti mi sembrava che la solitudine si fosse stampata sulla sua persona, non già come una condizione di sventura ma come uno strumento di conoscenza. […] Dalla sua estrema solitudine, sono nati i racconti dei «Sillabari». Ogni racconto è il disegno di una fisionomia umana in un momento di solitudine assoluta e totale, un momento in cui il mondo le appare sguarnito di tutte le idee che vi sono incrostate sopra”. (N. Ginzburg, Eravamo diversi, ma gli volevo bene)

Parise individua l’intima fragilità di un mondo che sembra fatto di cristallo e che contempla attraverso una sensibilità rara e preziosa, riposta con cura tra le pieghe del proprio animo. Il “poeta dell’addio” – così soprannominato da Geno Pampaloni – sfiora i vasti panorami dell’uomo e sospira con uno sguardo di congedo, lasciandosi cullare da quell’inconfondibile malinconia, che costituisce il tratto distintivo della sua scrittura.

Non resta che tuffarsi nella lettura e tornare a galla con i preziosi tesori che si sono raccolti sul fondo cartaceo di questo libro immersivo e profondissimo.

 

Di Ilaria Zammarrelli