Design tra mente e materia: “Makers1”

Design tra mente e materia: “Makers1”

Design tra mente e materia: “Makers1”

Nello spazio espositivo di Caselli 11-12, a Milano, va in scena “Makers1”, il primo appuntamento di una serie di mostre dedicate al design contemporaneo…

Una partita a scacchi tra la materia e la mente”. Per raccontare “Makers1”, il primo appuntamento di una serie di mostre dedicata al design contemporaneo – “on stage” nello spazio espositivo di Caselli 11-12 (Piazzale Principessa Clotilde 11-12 a Milano) fino al 15 gennaio – partiamo da questa frase, dall’incipit del testo curatoriale rilasciato in occasione dell’evento.

E “Makers1” è proprio una partita a scacchi tra materia e mente, l’incontro tra legno e metallo, tra teoria e pratica in uno spazio che racchiude ed esalta i contrasti che diventano dialogo. “Designer e materiali entrano in rapporti di dialogo e negoziazione – spiega il comunicato – si scontrano e si scambiano i ruoli. Adottando il contatto diretto con gli elementi come prospettiva progettuale, la mostra accorcia le distanze tra il pensiero e la creazione di oggetti.
Adottando il contatto diretto con gli elementi come prospettiva progettuale, la mostra accorcia le distanze tra il pensiero e la creazione di oggetti”
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“Makers 1” si sviluppa attorno a due punti focali, legno e metallo, per considerarne le specificità e le possibilità di applicazione nel design contemporaneo, insieme alle ricorrenze e alle mutazioni formali che li caratterizzano. Lungo il percorso espositivo, la verità della materia incontra le astrazioni della tecnica: alle volte i materiali sembrano dissiparsi, soggiogati dalle norme imposte dalla sintesi geometrica e dalla storia dell’architettura; in altri casi emergono nella loro natura densa e concreta, come spazio in cui domina l’imponderabilità”.   

Un gioco di contrasti e di “scambi” tra materiali, funzioni, realtà. Tra l’ambiente domestico e quello industriale, tra l’estetica e la praticità. Un punto d’incontro tra la forma e la funzionalità.
Seguendo questa linea di ricerca, “Makers1” sfida i limiti e le convenzioni che tendono a separare, unire o sovrapporre il contesto domestico a quello industriale tramite una selezione di lavori che esaminano questa polarità – spesso superandola”.
A noi non resta che consigliarvi la visita.

IN MOSTRA
Katy Brett, goons, Lewis Kemmenoe, Marc Morro, RAM Isole, Arnaud Eubelen, LOTTO studio, Levent Ozruh, Jaclyn Pappalardo, Bram Vanderbeke, Antonio Barone, Bureau Barbier Bouvet, Chris Fusaro, Claudia Girbau, Matteo Guarnaccia, LS GOMMA, Raphael Kadid, Max Milà Serra, NM3, Laura Sebastianes, Jan Hendzel Studio, Studio Verter, The Back Studio, Piovenefabi, Tornasol Studio, Heim+Viladrich, Johan Viladrich, studioutte, Zaven.

LO SPAZIO
Lo spazio espositivo multi-funzione di Caselli 11–12 nasce nel 2022 grazie al processo di restauro conservativo dei caselli daziari di Porta Nuova attuato da Oltrefrontiera Progetti, azienda di design e architettura che opera nel settore retail e visual dal 1993, di cui la giovane realtà è un’estensione.

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Francesco Inverso

Quando scrissi la prima volta un box autore avevo 24 anni, nessuno sapeva che cosa volesse dire congiunto, Jon Snow era ancora un bastardo, Daenerys un bel personaggio, Antonio Cassano un fuoriclasse e Valentino Rossi un idolo. Svariati errori dopo mi trovo a 3* anni, con qualche ruga in più, qualche energia in meno, una passione per le birre artigianali in più e una libreria colma di libri letti e work in progress.
Sbagliando si impara…a sbagliare meglio.

Banksy è chi Banksy fa! An unconventional street art exhibition

Banksy è chi Banksy fa! An unconventional street art exhibition

Banksy è chi Banksy fa! an unconventional street art exhibition

Le opere di Banksy sbarcano sul Lago di Garda, con la mostra dedicata alla street art internazionale al Castello di Desenzano del Garda

Organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Desenzano del Garda e prodotta dall’agenzia MV Eventi di Vicenza e sostenuta dal media partner Arte In, la mostra “Banksy è chi Banksy fa! An unconventional Street Art Exhibition” non presenterà solamente il celebre artista di Bristol, ma anche alcuni dei principali protagonisti della scena Street Art internazionale come Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, Obey, Space Invader, Ron English, Anthony Lister, Mason Storm, Mark Dean Veca, Martin Whatson, Donald Baechler, Paul Kostabi, D*Face, KayOne, MR. Wany, Sandra Chevrier, Icy and sot, Hama Woods, Vhils, Ben Eine, Solomostry, Thetan One, Slog 175, Skaione, Cizerocentodieci, Evyrein.

Circa 50 opere, tra cui alcune esposte alla Biennale di Venezia, provenienti da collezioni private italiane e dagli stessi artisti in un’alternanza di lavori su tela, legno, carta, scultura, serigrafie firmate, poster e memorabilia selezionati dopo oltre due anni di ricerca.

La mostra” spiega Matteo Vanzan di MV Eventi “è strutturata per essere una riflessione sul fenomeno Banksy, più che essere una mostra di Banksy. Vogliamo porre al visitatore una serie di interrogativi non solo attraverso le opere esposte, ma soprattutto lungo un percorso didattico ed emozionale fatto di filmati, gigantografie e testi critici. La Street Art è indomabile, affascinante, misteriosa e per molti versi ancora avvolta nel mistero. È arte senza confini ed estesa in ogni angolo del pianeta per raccogliere le voci di un’umanità in continua emergenza espressiva”.

Con contenuti sempre nuovi, forme in mutazione continua, la Street Art è affascinate e sexy, alternativa e allo stesso tempo mainstream diventando, dagli anni Ottanta, linguaggio istituzionalizzato proprio grazie ad un sistema dell’arte che tutto fagocita. Le più rinomate gallerie newyorkesi iniziarono ad interessarsi a quelli che, ancora, non erano considerati artisti, ma che ben presto e grazie ai sistemi di promozione culturale, divennero a tutti gli effetti delle vere e proprie star, in primis Keith Haring e Jean-Michel Basquiat. L’artista di Bristol rappresenta la punta di un iceberg le cui origini iniziano nelle metropolitane degli Stati Uniti verso la prima metà degli anni Sessanta per espandersi sempre di più nei pieni Settanta. Fu grazie alle contestazioni studentesche e sociali del ’68 che si sancì la nascita di quella controcultura sintomo del rinnovamento di stili, linguaggi e forme espressive dal Post-Minimalismo alla Street Art. Quello scolpito sui muri è un messaggio necessario per esprimere il proprio dissenso, per riappropriarsi di quegli spazi, definiti non-luoghi, la cui genuinità non deve sopportare i vincoli dei circuiti ufficiali. Ecco nascere, in tutto il mondo, un coro generazionale che, parlando direttamente al pubblico, riporta l’arte ad una nuova dimensione di significato: lo crea senza mai subirlo. Quello rappresentato in questa esposizione è un luogo del mistero e dell’invisibilità, consapevoli che non c’è più tempo per definizioni o accademismi ma che la Street Art è oggi linguaggio universale della nostra società.

Questa mostra vuole chiedersi, oggi, cosa sia la Street Art: dove nasca, chi ne siano i principali protagonisti giunti alla ribalta internazionale e quale sia oggi la potenza del muro” conclude Matteo Vanzan “un supporto concreto e tangibile su cui gli artisti di tutto il pianeta tessono messaggi sociali che giungono con forza inaudita sino a noi. Il tempo del mondo metropolitano tanto caro a Taki 183 sembra essere finito, ma non quello del mondo underground e dei circuiti alternativi. Come la pittura a buon fresco, anche i lavori su muro oggi assumono un significato allegorico che va contestualizzato con la società contemporanea senza dimenticarsi mai che, come Banksy ci ricorda, “l’invisibilità è un superpotere”.

Dal 4 giugno al 3 luglio 2022, inoltre, presso la Galleria Civica Gian Battista Bosio sarà presentata “Alethéia: la ricerca della verità attraverso la conoscenza”, esposizione trasversale che presenterà le opere di sette artisti contemporanei: Guido Airoldi, Angelo Alessandrini, Giorgio Dalla Costa, Daniele Nalin, Manlio Onorato, Donatella Pasin e Maurizio Taioli. Le opere di questi artisti rappresentano uno spaccato della pittura italiana che, dall’estasi dell’espressionismo astratto fino ai silenzi dell’introspezione psichica, ci conducono a riflettere sul significato più profondo dell’essere artista oggi. Le opere degli artisti selezionati sono state esposte in Musei italiani e stranieri di rinomata importanza culturale come il Palazzo dei Diamanti di Ferrara, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, la Galleria d’arte moderna di Torino e, nell’appuntamento di Desenzano del Garda, presenteranno opere di pittura e scultura.
In programma collaterale all’esposizione sarà possibile, previa prenotazione e al costo di 3 euro a persona per gruppi di minimo 20 persone, partecipare alle visite guidate e agli incontri con il curatore.

La mostra “Banksy è chi Banksy fa! An unconventional Street Art Exhibition”, visitabile fino al 17 luglio 2022, sarà aperta al pubblico, con biglietto d’ingresso intero di 10 euro, dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.30.

American Music Awards: torna la premiazione targata USA

American Music Awards: torna la premiazione targata USA

American Music Awards: torna la premiazione targata USA

Questa notte si è tenuta la 49esima edizione di uno degli eventi più attesi dell’anno: gli AMAs, che hanno accolto moltissimi cantanti e performer internazionali con l’esuberante conduzione della spumeggiante Cardi B…

Dopo una lunga pausa, finalmente durante la scorsa serata si sono tenuti gli American Music Awards, uno dei tre principali eventi statunitensi dedicati ai premi musicali insieme ai Billboard Music Awards ed ai Grammy Awards, presso il Microsoft Theatre di Los Angeles. Tra i vari artisti, alcuni di loro si sono particolarmente distinti durante le varie esibizioni, soprattutto tenendo conto della loro giovane età, e altri hanno invece semplicemente confermato la loro bravura. Parliamo allora delle performance che ci hanno fatto sognare durante questa serata all’insegna della musica e del talento.

Giovani promesse

In questa edizione degli AMAs ciò che ha conquistato il pubblico da casa è stato sicuramente il talento dei giovani che hanno letteralmente brillato sul palco. Un posto speciale è sicuramente riservato ai BTS, la famosa band coreana che, in un total look giallo canarino, ha vinto ben tre premi tra cui best duo/gruppo pop, migliore canzone pop preferita e artista dell’anno. Dopo di loro è praticamente obbligatorio parlare dei nostri Maneskin, che dopo la vittoria agli MTV EMA si sono esibiti con il brano Beggin infiammando il palco degli AMAs con un look decisamente alternativo rispetto al solito: un semplice smoking da agente 007 con tanto di papillon. Altra grande scoperta è stata la cantautrice californiana Olivia Rodrigo che ha vinto il premio miglior nuovo artista si è esibita nel brano Traitor dopo il grande debutto agli MTV Video Music Awards dello scorso settembre.

Dai Silk Sonic a Cardi B

Tra i tanti artisti che si sono esibiti e che sono stati premiati agli AMAs, alcuni fra questi vanno sicuramente menzionati, partendo dai Silk Sonic (progetto discografico creato da Bruno Mars e Anderson Paak con la presenza esclusiva di Bootsy Collins), che hanno aperto lo show sulle note R&B del loro nuovo successo Smokin’ out the window facendo ballare chiunque fra il pubblico. Non possiamo dimenticarci di parlare della presentatrice di questa 49esima edizione degli AMAs, ovvero la sola e unica Cardi B: dopo essersi presentata sul red carpet con una maschera dorata di Schiaparelli ricoperta da un velo e con un abito total black, ha debuttato come presentatrice nel suo stile unico e indimenticabile. Contando la bellezza di sei abiti, la rapper si è sbizzarrita tra colori, tessuti e simmetrie: dal primo abito nero di velluto ricco di piume con uno spacco vertiginoso fino al vestito “svolazzante” color giallo canarino, la nostra Cardi ha come sempre lasciato tutti senza parole (noi in primis). Ultima, ma non per importanza,  l’incomparabile Jennifer Lopez: la cantante ha infatti portato sul palco la canzone On my way, colonna sonora della commedia romantica Marry me di cui sarà protagonista e che uscirà il 17 febbraio in Italia, indossando niente meno che un abito da sposa di Dolce & Gabbana. Non sarà mica un annuncio implicito di un possibile matrimonio con la nuova (si fa per dire) fiamma Ben Affleck? Chi può dirlo.  Nel mentre possiamo dirci decisamente ammaliati dalla sua romantica performance.

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Cecilia Gavazzoni

Ciao, sono Cecilia e studio Lettere Moderne. Adoro scrivere e spesso fingo di essere anche esperta di moda (un’altra mia grande passione). Ah, a volte do anche consigli di Lifestyle e pareri non richiesti. Ma niente di serio, non vi preoccupate.